Sorpresi perché tante donne si fanno appendere come salamelle per fare cose estreme? La motivazione… può nascere dello stress !
risponde lo psicologo Gennaro Iasevoli
Alcuni pensano che si tratta di ragazzi o adulti ingenui e accondiscendenti che frequentano gli amici più scaltri e spericolati che poi li spingono verso esperienze strane e sconvolgenti, ma non è così, perché la psicologia insegna che la mente normale non si presta facilmente a questo, e direi anche che è inutile e sbagliato scaricare le scelte e le responsabilità personali criminalizzando gli altri amici, o lamentarsi quando poi le cose non vanno per il verso giusto e si verifica l’incidente che nel gioco è comunque riconosciuto come possibile. I giovani di ieri e di oggi sono stati e sono sempre gli stessi per quanto riguarda la percentuale di chi corre deliberatamente rischi reali nonostante siano conosciuti.
Oggi purtroppo è aumentata fortemente la percentuale delle persone stressate (incapaci di smaltire normalmente gli stress) che non esitano a rischiare ingenuamente nella speranza di trovare una scorciatoia e sfuggire al peso delle regole naturali e sociali. Vi ricordo anche esempi di tantissimi “bravi ragazzi e ragazze” con diplomi e lauree che bevono spudoratamente, pur sapendo di morire al volante; poi c’è chi accende ed aspira fumo pestifero per tutta la giornata, incurante della scritta sul pacchetto e della rottura dei polmoni, chi mangia bulimicamente fino a schiacciare le piante dei piedi e a bloccare il cuore nel grasso, chi si lancia appeso ad una corda rischiando di strapparsi i tendini e sradicarsi gli organi interni, chi va a praticare il sesso mercenario, incurante dell’amore ma anche dei virus, batteri e tumori, chi mangia le cozze crude con salmonella e limone e dice che sono una leccornia gustosa, chi dorme con i gatti ed i cani nel letto e spesso si ritrova con toxoplasmosi e in buona compagnia di parassiti nell’intestino, chi non mangia nemmeno per riservare i propri risparmi al gioco e chi, infine, va girando senza precauzioni nei luoghi inesplorati e pericolosi fino a perdersi. Tutti questi hanno sicuramente in comune uno stato psicologico che li allontana dalla prudenza e li rende disponibili all’ignoto, anche se esiziale.
Secondo molti psicologi la causa fondamentale di questa scelta imprudente risiederebbe nello stress cui è sottoposta incessantemente la persona; lo stress, oltre una soglia di sopportabilità personale, indurrebbe a rischiare senza aver paura. Immagino che molti lettori di fronte a questa spiegazione psicologico clinica rimarranno alquanto perplessi ed incuriositi, perciò vi invito a farvi una novella cultura sui gravi disturbi psicologici che può causare lo stress e sugli innumerevoli fattori esterni ed interni alla persona, che stressano la mente umana fino a portarla alle scelte estreme. Lo stress infatti è sempre in agguato contro tutti noi e spesso cresce nell’interno della mente col crescere delle sole aspettative, ansie, insoddisfazioni o divertimenti; pertanto non sempre dipende dalla fatica vera e propria. Allora bisogna fare attenzione alle tensioni interne stressanti (novità, spostamento pasti, sonno, orari, progetti) e notare da se stessi o con l’aiuto di uno psicologo se queste tensioni spingono verso “scelte strane e inusuali”. A sostegno di questa tesi vi cito, solo sommariamente, il continuo verificarsi di casi di cronaca scandalistica, che coinvolgono molti professionisti validi sul piano culturale, professionale e sociale, per i quali si osserva che lo stress da superlavoro sia correlato a comportamenti “estremi”, connotati da una diminuita inibizione e talvolta da insensibilità alle leggi ed al discredito personale. Ripensando ai giochi pericolosi con le funi annodate, si può quindi ipotizzare che sia appunto uno dei tanti mezzi o pratiche estreme scelte da persone infelici che vogliono smaltire, inconsciamente, uno stress divenuto insopportabile e giungere magari a quel rilassamento desiderato, anche a rischio esiziale. Ci rimane però la ragionevole speranza che in casi analoghi il ricorso preventivo ad un orientamento psicologico abbia qualche benefico effetto nel prevenire infortuni.
risponde lo psicologo Gennaro Iasevoli
Alcuni pensano che si tratta di ragazzi o adulti ingenui e accondiscendenti che frequentano gli amici più scaltri e spericolati che poi li spingono verso esperienze strane e sconvolgenti, ma non è così, perché la psicologia insegna che la mente normale non si presta facilmente a questo, e direi anche che è inutile e sbagliato scaricare le scelte e le responsabilità personali criminalizzando gli altri amici, o lamentarsi quando poi le cose non vanno per il verso giusto e si verifica l’incidente che nel gioco è comunque riconosciuto come possibile. I giovani di ieri e di oggi sono stati e sono sempre gli stessi per quanto riguarda la percentuale di chi corre deliberatamente rischi reali nonostante siano conosciuti.
Oggi purtroppo è aumentata fortemente la percentuale delle persone stressate (incapaci di smaltire normalmente gli stress) che non esitano a rischiare ingenuamente nella speranza di trovare una scorciatoia e sfuggire al peso delle regole naturali e sociali. Vi ricordo anche esempi di tantissimi “bravi ragazzi e ragazze” con diplomi e lauree che bevono spudoratamente, pur sapendo di morire al volante; poi c’è chi accende ed aspira fumo pestifero per tutta la giornata, incurante della scritta sul pacchetto e della rottura dei polmoni, chi mangia bulimicamente fino a schiacciare le piante dei piedi e a bloccare il cuore nel grasso, chi si lancia appeso ad una corda rischiando di strapparsi i tendini e sradicarsi gli organi interni, chi va a praticare il sesso mercenario, incurante dell’amore ma anche dei virus, batteri e tumori, chi mangia le cozze crude con salmonella e limone e dice che sono una leccornia gustosa, chi dorme con i gatti ed i cani nel letto e spesso si ritrova con toxoplasmosi e in buona compagnia di parassiti nell’intestino, chi non mangia nemmeno per riservare i propri risparmi al gioco e chi, infine, va girando senza precauzioni nei luoghi inesplorati e pericolosi fino a perdersi. Tutti questi hanno sicuramente in comune uno stato psicologico che li allontana dalla prudenza e li rende disponibili all’ignoto, anche se esiziale.
Secondo molti psicologi la causa fondamentale di questa scelta imprudente risiederebbe nello stress cui è sottoposta incessantemente la persona; lo stress, oltre una soglia di sopportabilità personale, indurrebbe a rischiare senza aver paura. Immagino che molti lettori di fronte a questa spiegazione psicologico clinica rimarranno alquanto perplessi ed incuriositi, perciò vi invito a farvi una novella cultura sui gravi disturbi psicologici che può causare lo stress e sugli innumerevoli fattori esterni ed interni alla persona, che stressano la mente umana fino a portarla alle scelte estreme. Lo stress infatti è sempre in agguato contro tutti noi e spesso cresce nell’interno della mente col crescere delle sole aspettative, ansie, insoddisfazioni o divertimenti; pertanto non sempre dipende dalla fatica vera e propria. Allora bisogna fare attenzione alle tensioni interne stressanti (novità, spostamento pasti, sonno, orari, progetti) e notare da se stessi o con l’aiuto di uno psicologo se queste tensioni spingono verso “scelte strane e inusuali”. A sostegno di questa tesi vi cito, solo sommariamente, il continuo verificarsi di casi di cronaca scandalistica, che coinvolgono molti professionisti validi sul piano culturale, professionale e sociale, per i quali si osserva che lo stress da superlavoro sia correlato a comportamenti “estremi”, connotati da una diminuita inibizione e talvolta da insensibilità alle leggi ed al discredito personale. Ripensando ai giochi pericolosi con le funi annodate, si può quindi ipotizzare che sia appunto uno dei tanti mezzi o pratiche estreme scelte da persone infelici che vogliono smaltire, inconsciamente, uno stress divenuto insopportabile e giungere magari a quel rilassamento desiderato, anche a rischio esiziale. Ci rimane però la ragionevole speranza che in casi analoghi il ricorso preventivo ad un orientamento psicologico abbia qualche benefico effetto nel prevenire infortuni.
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