venerdì, settembre 16, 2011
Il vescovo “non è un uomo solo”, ha ricordato il Papa ai presuli di recente nomina, ricevuti stamane nel Cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Presenti all’incontro vescovi di rito latino e orientale accompagnati dai cardinali Marc Ouellet e Leonardo Sandri, prefetti rispettivamente delle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta.

Radio Vaticana - Ha raccomandato anzitutto Benedetto XVI ai vescovi novelli “la fraternità episcopale” vissuta nell’agire quotidiano per “operare sempre in comunione con il Papa” e i “confratelli”, coltivando l’amicizia tra loro ed i propri sacerdoti. Un saluto particolare Benedetto XVI ha rivolto alla Chiese del Medio Oriente che “sono nella sofferenza”. Ha poi sollecitato i vescovi ad accogliere i “carismi che lo Spirito suscita per l’edificazione della Chiesa”, ponendo la loro Ordinazione “a servizio del sacerdozio comune dei fedeli, della loro crescita spirituale e della loro santità”.

Fedeli che in forza del Battesimo partecipano al sacerdozio di Cristo:

“Per questa ragione, i Vescovi hanno il compito di vigilare e operare affinché i battezzati possano crescere nella grazia e secondo i carismi che lo Spirito Santo suscita nei loro cuori e nelle comunità”.

E, quale segno di “fecondità della ricchezza dei carismi nella Chiesa” e dell’unità ecclesiale "di tutti i fedeli riuniti intorno al Papa”, Benedetto XVI ha citato la recente Giornata mondiale della Gioventù di Madrid:

“Una vitalità che rafforza l’opera di evangelizzazione e la presenza della Chiesa nel mondo”.

Da qui l’invito ai presuli:

“Accogliete dunque i carismi con gratitudine per la santificazione della Chiesa e la vitalità dell’apostolato!”

Spetta inoltre al vescovo discernere e giudicare sulla genuinità dei carismi e il loro esercizio:

“Per questo deve essere sempre chiaro che nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa”.

Infine il richiamo alla preghiera, nutrita dalla Parola di Dio, dallo studio personale, dal raccoglimento e dal giusto riposo per “condurre tutti all’unità della fede e dell’amore”:

“Con la santità della vostra vita e la carità pastorale sarete di esempio e di aiuto ai sacerdoti, vostri primi ed indispensabili collaboratori”.

“…perché nella coralità della comunione – ha concluso Benedetto XVI - la Chiesa renda testimonianza a Gesù Cristo, affinché il mondo creda”.

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