lunedì, settembre 12, 2011
E’ “la gioia di essere cristiani” il tema che Benedetto XVI lancerà nella quattro giorni berlinese. Dovrà controbattere paradossalmente la cultura laicista-borghese che si è rivelata una ideologia di morte, ossessionata da eutanasia, diritto all'aborto, unioni sessuali sterili. Per questo il Papa ribadirà che nella fede c’è la sorgente della gioia di vivere. Messaggio questo che è di stretta attualità, in questi tristi anni di crisi morale.

di Carlo Mafera

Cosa attende Benedetto XVI nella visita alla sua Germania? Una forte contestazione che parte dall'interno della Chiesa cattolica tedesca, a opera di dissidenti che imitano i gruppi protestanti. Durante la visita del Pontefice poi troveranno sicuramente spazio le manifestazioni per il sacerdozio femminile e anche quelle per la democratizzazione della Chiesa e la dissoluzione di ogni forma di gerarchia romana. Dulcis in fundo: una bella parodia di messa celebrata da due ex sacerdoti gay e felicemente conviventi. Benedetto XVI cercherà di mantenere in Germania il giusto equilibrio tra apertura ecumenica e riaffermazione forte dell'identità cattolica romana. Il Papa porterà con sé l’invito di Gesù ad essere tutti una cosa sola, “Ut unum sint”, l’invito con cui si chiude il Vangelo. Il 24 settembre sarà una di quelle occasioni per realizzarlo. Infatti, dopo aver parlato al Bundestag, dopo aver tenuto una celebrazione all'Olympiastadion di Berlino, che già da ora si preannuncia oceanica, Ratzinger incontrerà nel convento agostiniano di Erfut (luogo sacro del luteranesimo) i rappresentanti del mondo protestante. Ma negli stessi giorni incontrerà anche le delegazioni ortodosse.

Negli anni Duemila, il percorso della riunificazione spirituale dell'Europa non è più un cammino a due, tra cattolici e protestanti. È un itinerario da percorrere in tre che include anche gli ortodossi, il mondo spirituale russo riemerso dalle macerie del comunismo. La Germania, per l’appunto, si trova al crocevia tra le tre forme di cristianesimo europeo.

Ma per non creare troppe aspettative circa questo terzo viaggio del Papa nel suo paese natale è bene estrapolare due battute dell’intervista rilasciata dall’arcivescovo Robert Zollitsch, a cura di Giovanni Di Lorenzo e Patrick Schwarz: “Non dobbiamo sovraccaricare questa visita di troppo aspettative, pretendere troppo da questa visita. Lui stesso è molto realistico e dice che non possiamo presumere che il giorno dopo la sua visita in Germania tutto sia cambiato”. “Ci si può aspettare qualche cosa in tema ecumenico da questa visita?”, hanno chiesto Di Lorenzo e Schwarz. Il vescovo ha risposto : “Per impulso, direi di sì”. Ecco, non illudiamoci: alla fine aspettiamoci soltanto un semplice ed umile impulso e niente più, almeno per ora...

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