lunedì, settembre 05, 2011
Gli insorti assicurano che entro 10 giorni ripartirà la produzione di petrolio. Italia certa: "manterremo il primo posto per la formitura di idrocarburi"

PeaceReporter - In Libia nelle ultime ore non si registra "nessun combattimento", anche se la tensione resta alta e i ribelli libici continuano a stringere l'assedio intorno alle ultime roccaforti di Muammar Gheddafi. Gli insorti stanno trasferendo gli aiuti umanitari a Sirte, Bani Walid e Sebha, mentre almeno 200 veicoli da combattimento si sono diretti da Misurata verso il deserto per "ispezionare la zona" alla ricerca delle forze fedeli al rais. Intanto proseguono gli sforzi per normalizzare la vita del Paese. Il prossimo 20 settembre a New York ci sarà un incontro del gruppo Amici della Libia per discutere il processo di ricostruzione.


In questi giorni a Tripoli è arrivato un emissario speciale dell'Onu, mentre il Cnt ha creato una commissione di insorti per affiancare la polizia in questa prima fase di transizione. I nuovi governanti assicurano che entro una decina di giorni ripartirà anche la produzione di petrolio nei pozzi di Misla e Sarir, nell'est del Paese. Nella partita cerca di inserirsi anche la Russia, che ha invitato il Cnt per discutere dei contratti petroliferi.

Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha garantito che l'Italia "manterrà il suo primo posto" per la fornitura degli idrocarburi. Il ministro attende anche, entro 15 giorni, lo scongelamento di 2,5 miliardi di beni libici all'estero chiesto dall'Italia, per il quale si attende una risposta delle Nazioni Unite.

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