È stato rinviato, almeno per il momento, l’assalto finale delle forze ribelli alla città di Bani Walid, una delle ultime roccaforti delle milizie fedeli al colonnello Muammar Gheddafi.
Agenzia Misna - Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Ahmed Bani, secondo cui le brigate di Gheddafi “stanno usando civili come scudi umani e hanno posizionato batterie di missili sui tetti delle abitazioni” rendendo impossibile alle forze del Cnt e della Nato bombardare. Ieri i ribelli avevano annunciato di controllare gran parte della città, circa 150 chilometri a sud-est di Tripoli. Secondo l’emittente ‘al-Arabiya’, gli insorti punterebbero ora a proseguire l’avanzata su Sirte, città natale di Gheddafi.
Intanto, dal Niger è arrivata conferma dell’ingresso nel paese di uno dei figli del colonnello, Saadi alla testa di un corteo di nove vetture che hanno passato la frontiera nel nord del paese, in direzione di Agadez.
Prosegue intanto il valzer diplomatico relativo alle relazioni con la ‘nuova’ Libia e il suo vecchio ‘establishment’ mentre ancora si ignora l’attuale residenza di Gheddafi.
“Riconosceremo presto il Consiglio nazionale transitorio libico” ha annunciato oggi il ministro degli Esteri della vicina Algeria Murad Madalsi. “Daremo il nostro riconoscimento al Cnt libico solo dopo che ha formato un nuovo governo. Siamo in attesa della nascita del nuovo esecutivo libico” ha precisato il capo della diplomazia di Algeri.
Differente la posizione del Gabon che ha detto di aspettare “a braccia aperte” la guida libica se quest’ultima decidesse di chiedere asilo nel paese. “Rispettiamo e stimiamo Muammar Gheddafi – ha precisato il primo ministro Carlos Gomes Junior – se ce lo chiedesse, saremmo felici di ospitarlo”.
Agenzia Misna - Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Ahmed Bani, secondo cui le brigate di Gheddafi “stanno usando civili come scudi umani e hanno posizionato batterie di missili sui tetti delle abitazioni” rendendo impossibile alle forze del Cnt e della Nato bombardare. Ieri i ribelli avevano annunciato di controllare gran parte della città, circa 150 chilometri a sud-est di Tripoli. Secondo l’emittente ‘al-Arabiya’, gli insorti punterebbero ora a proseguire l’avanzata su Sirte, città natale di Gheddafi.
Intanto, dal Niger è arrivata conferma dell’ingresso nel paese di uno dei figli del colonnello, Saadi alla testa di un corteo di nove vetture che hanno passato la frontiera nel nord del paese, in direzione di Agadez.
Prosegue intanto il valzer diplomatico relativo alle relazioni con la ‘nuova’ Libia e il suo vecchio ‘establishment’ mentre ancora si ignora l’attuale residenza di Gheddafi.
“Riconosceremo presto il Consiglio nazionale transitorio libico” ha annunciato oggi il ministro degli Esteri della vicina Algeria Murad Madalsi. “Daremo il nostro riconoscimento al Cnt libico solo dopo che ha formato un nuovo governo. Siamo in attesa della nascita del nuovo esecutivo libico” ha precisato il capo della diplomazia di Algeri.
Differente la posizione del Gabon che ha detto di aspettare “a braccia aperte” la guida libica se quest’ultima decidesse di chiedere asilo nel paese. “Rispettiamo e stimiamo Muammar Gheddafi – ha precisato il primo ministro Carlos Gomes Junior – se ce lo chiedesse, saremmo felici di ospitarlo”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.