L'Iran inaugura ufficialmente la centrale nucleare di Bushehr e scrive all'Ue: «Pronti a compromessi sul nucleare»
Oggi, alla cerimonia ufficiale di inaugurazione della prima centrale nucleare iraniana (che è già stata allacciata alla rete qualche giorno fa.
GreenReport -E' presente anche il ministro dell'energia russo Sergei Shmatko, cioè il rappresentante di un Paese che teoricamente dovrebbe applicare le sanzioni proposte dal G5+ (Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Germania) contro il programma nucleare iraniano e che quiello stesso programma l'ha praticamente costruito e lo sostiene... misteri della diplomazia internazionale. La radio ufficiale iraniana Irib informa che Shmatko «E' arrivato ieri a Teheran a capo di una delegazione di alto rango. Il 3 settembre, il primo reattore nucleare iraniano è stato collegato alla rete elettrica nazionale che sta fornendo 60 megawatt della sua capacità di 1.000 megawatt. Bushehr, è dotata di un reattore da 1000 MW, ma attualmente funziona a 40 MWA».
Ieri durante una conferenza stampa congiunta a Teheran, il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi e Shmatko hanno rassicurato la comunità internazionale sulla sicurezza della centrale nucleare realizzata su un progetto tedesco, la cui costruzione è iniziata al tempo dello Scià di Persia nel 1975 e terminata, dopo la rivoluzione islamica e infiniti rinvii, dai russi.
Salehi ha cercato di spiegare perché questa centrale che nasce già obsoleta è stata terminata con tanto ritardo: «L'inaugurazione della centrale di Bushehr avviene con circa 2 o 3 mesi di ritardo solo per motivi della sicurezza. Garantire la sicurezza del reattore fa parte delle nostre priorità più assolute, Per quanto riguardo l'uso pacifico dell'energia nucleare, si è sempre detto che l'Iran è un Paese membro del Trattato di non proliferazione nucleare ed adempie i suoi impegni internazionali presso l'Iaea nell'ambito del Tnp».
Shmatko, dimenticandosi quel che i russi dicono agli incontri del G5+1 e votano in Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha detto che «I progetti nucleari, in particolare quelli che stanno svolgendo sotto il controllo dell'Internationa atomic energy agency nergia atomica, dovrebbero prima ottenere l'approvazione dell'Iaea. La centrale di Bushehr è stata costruita rispettando tutti gli standard di sicurezza internazionali e sotto la supervisione dell'Iaea. Non c'è nessuna deviazione dagli standard internazionali nelle attività del reattore di Bushehr e i problemi si sono risolti in maniera adeguata e sotto l'osservazione degli esperti internazionale».
Peccato che in mezzo ci siano state le due puù grandi tragedie nucleari civili della storia, Chernobyl e Fukushima, che gli standar di sicurezza siano in discussione, che si facciano nell'Ue e in Giappone stress test sugli impianti nucleari che probabilmente Bushehr non passerebbe, visto che l'Iran è uno dei Paesi più sismici del pianeta e che i terremoti che hanno raso al suolo intere città e fatto migliaia di vittime non sono mancati nemmeno in tempi recenti.
Ma qualcosa sembra muoversi dopo che Teheran, paga e orgogliosa della sua prima centrale, ora ha paura che Israele gliela bombardi o che il presidente francese Nicolas Sarkozy dia seguito alle sue minacce di attacco armato all'Iran, accusato di voler fare col nucleare esattamente quello che fanno Israele e la Francia. Il ministro iraniano degli esteri, Ali Akbar Salehi ha annunciato che il capo dei negoziatori iraniani, Saeed Jalil, ha inviato una lettera all'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Catherine Ashton, per riavviare i colloqui sul nucleare e sull'arricchimento dell'uranio.
Secondo l'agenzia ufficiale iraniana Irna Salehi ha detto che «In questa lettera che è stata inviata qualche giorno fa l'Iran si dice pronto ad alcuni compromessi. L'Iran aveva già espresso la sua volontà di intraprendere dei colloqui con il gruppo 5+1 sugli interessi comuni».
Nella lettera, almeno a sentire l'Irib, Jalili annuncia «La disponibilità dell'Iran ad avviare nuove trattative per accordi bilaterali». Ma il quadro proposto dagli iraniani non dovrebbe tranquillizzare l'Ue: il vice capo della Organizzazione per l'energia atomica iraniana, Mohammad Ahmadian, ha detto che «La Repubblica islamica dell'Iran è determinata a costruire nuove centrali nucleari e proprio in collaborazione con la Russia. Le nuove centrali, saranno sulla costa meridionale, mentre a quella di Bushehr si aggiungeranno altri tre impianti».
A conferma di tutto questo Salehi e Shmatko hanno annunciato durante una conferenza stampa altri progetti comuni, Irib sottolinea che Il ministro russo ha assicurato che «La cooperazione con l'Iran proseguirà anche in futuro per altri progetti nell'ambito dell'energia nucleare», ma ha anche ricordato che «Dopo ciò che è successo a Fukushima tale cooperazione dovrà tener conto dei nuovi livelli di sicurezza internazionale».
Proprio quelli dei quali non può tener certo conto la centrale di Bushehr che nasce vecchia di 36 anni.
GreenReport -E' presente anche il ministro dell'energia russo Sergei Shmatko, cioè il rappresentante di un Paese che teoricamente dovrebbe applicare le sanzioni proposte dal G5+ (Usa, Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Germania) contro il programma nucleare iraniano e che quiello stesso programma l'ha praticamente costruito e lo sostiene... misteri della diplomazia internazionale. La radio ufficiale iraniana Irib informa che Shmatko «E' arrivato ieri a Teheran a capo di una delegazione di alto rango. Il 3 settembre, il primo reattore nucleare iraniano è stato collegato alla rete elettrica nazionale che sta fornendo 60 megawatt della sua capacità di 1.000 megawatt. Bushehr, è dotata di un reattore da 1000 MW, ma attualmente funziona a 40 MWA».
Ieri durante una conferenza stampa congiunta a Teheran, il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi e Shmatko hanno rassicurato la comunità internazionale sulla sicurezza della centrale nucleare realizzata su un progetto tedesco, la cui costruzione è iniziata al tempo dello Scià di Persia nel 1975 e terminata, dopo la rivoluzione islamica e infiniti rinvii, dai russi.
Salehi ha cercato di spiegare perché questa centrale che nasce già obsoleta è stata terminata con tanto ritardo: «L'inaugurazione della centrale di Bushehr avviene con circa 2 o 3 mesi di ritardo solo per motivi della sicurezza. Garantire la sicurezza del reattore fa parte delle nostre priorità più assolute, Per quanto riguardo l'uso pacifico dell'energia nucleare, si è sempre detto che l'Iran è un Paese membro del Trattato di non proliferazione nucleare ed adempie i suoi impegni internazionali presso l'Iaea nell'ambito del Tnp».
Shmatko, dimenticandosi quel che i russi dicono agli incontri del G5+1 e votano in Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha detto che «I progetti nucleari, in particolare quelli che stanno svolgendo sotto il controllo dell'Internationa atomic energy agency nergia atomica, dovrebbero prima ottenere l'approvazione dell'Iaea. La centrale di Bushehr è stata costruita rispettando tutti gli standard di sicurezza internazionali e sotto la supervisione dell'Iaea. Non c'è nessuna deviazione dagli standard internazionali nelle attività del reattore di Bushehr e i problemi si sono risolti in maniera adeguata e sotto l'osservazione degli esperti internazionale».
Peccato che in mezzo ci siano state le due puù grandi tragedie nucleari civili della storia, Chernobyl e Fukushima, che gli standar di sicurezza siano in discussione, che si facciano nell'Ue e in Giappone stress test sugli impianti nucleari che probabilmente Bushehr non passerebbe, visto che l'Iran è uno dei Paesi più sismici del pianeta e che i terremoti che hanno raso al suolo intere città e fatto migliaia di vittime non sono mancati nemmeno in tempi recenti.
Ma qualcosa sembra muoversi dopo che Teheran, paga e orgogliosa della sua prima centrale, ora ha paura che Israele gliela bombardi o che il presidente francese Nicolas Sarkozy dia seguito alle sue minacce di attacco armato all'Iran, accusato di voler fare col nucleare esattamente quello che fanno Israele e la Francia. Il ministro iraniano degli esteri, Ali Akbar Salehi ha annunciato che il capo dei negoziatori iraniani, Saeed Jalil, ha inviato una lettera all'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Catherine Ashton, per riavviare i colloqui sul nucleare e sull'arricchimento dell'uranio.
Secondo l'agenzia ufficiale iraniana Irna Salehi ha detto che «In questa lettera che è stata inviata qualche giorno fa l'Iran si dice pronto ad alcuni compromessi. L'Iran aveva già espresso la sua volontà di intraprendere dei colloqui con il gruppo 5+1 sugli interessi comuni».
Nella lettera, almeno a sentire l'Irib, Jalili annuncia «La disponibilità dell'Iran ad avviare nuove trattative per accordi bilaterali». Ma il quadro proposto dagli iraniani non dovrebbe tranquillizzare l'Ue: il vice capo della Organizzazione per l'energia atomica iraniana, Mohammad Ahmadian, ha detto che «La Repubblica islamica dell'Iran è determinata a costruire nuove centrali nucleari e proprio in collaborazione con la Russia. Le nuove centrali, saranno sulla costa meridionale, mentre a quella di Bushehr si aggiungeranno altri tre impianti».
A conferma di tutto questo Salehi e Shmatko hanno annunciato durante una conferenza stampa altri progetti comuni, Irib sottolinea che Il ministro russo ha assicurato che «La cooperazione con l'Iran proseguirà anche in futuro per altri progetti nell'ambito dell'energia nucleare», ma ha anche ricordato che «Dopo ciò che è successo a Fukushima tale cooperazione dovrà tener conto dei nuovi livelli di sicurezza internazionale».
Proprio quelli dei quali non può tener certo conto la centrale di Bushehr che nasce vecchia di 36 anni.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.