domenica, settembre 18, 2011
Le dichiarazioni all’Agenzia Fides di S. ecc. Mons. Chacko Thottumarickal, Vescovo di Indore, in Madhya Pradesh.

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Le nuove violenze sui cristiani che avvengono in stati indiani come il Madhya Pradesh o il Karnataka (India centro meridionale), avvengono “per ragioni politiche”, dichiara all’Agenzia Fides S. ecc. Mons. Chacko Thottumarickal, Vescovo di Indore, in Madhya Pradesh. Come riferisce a Fides il “Global Council of Indian Christians” (GCIC), organizzazione ecumenica che monitora la condizione dei fedeli, episodi di violenza continuano a verificarsi in India centrale e meridionale Ieri, 16 settembre, due episodi in Karnataka: nel distretto di Belgaum un gruppo di estremisti indù ha impedito al Pastore Battista Santhosh Naganoor, di celebrare un incontro di preghiera con 25 fedeli cristiani. Il Pastore, accusato di compiere conversioni forzate e fraudolente, è stato condotto con forza dalla polizia, arrestato e poi rilasciato grazie all’interevento del GCIC. Sempre in Karnataka, nel distretto di Hassam, Daniel Raghu, un altro Pastore protestante che stava visitando le case di alcuni fedeli, è stato fermato da militanti induisti e condotto alla stazione di polizia, dove è stato arrestato con l’accusa “conversioni forzate”.

“Incidenti come questi si verificano negli stati dove è al governo il Baratiya Janata Party (BJP), il partito nazionalista portatore di una ideologia induista oltranzista”, spiega a Fides il Vescovo di Indore. “Il problema è essenzialmente politico. Con il BJP al governo, i gruppi fondamentalisti indù hanno la libertà di agire come vogliono, anche senza rispettare la legalità, e non vengono fermati. Le autorità e la polizia garantiscono una sostanziale copertura”, aggiunge mons. Thottumarickal.
La risposta dei fedeli cristiani, conclude il Vescovo, ha diversi aspetti: la pazienza e la non violenza, di fronte all’arbitrio subìto; la denuncia per chiedere il rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione; il dialogo con i leader religiosi indù per condannare l’estremismo; la promozione del bene comune a livello sociale e politico, per costruire un paese che garantisce pienamente l’armonia e libertà religiosa

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