Abdoulaye Wade (Senegal), Blaise Compaoré (Burkina Faso), Denis Sassou Nguesso (Repubblica del Congo), Laurent Gbagbo (Costa d’Avorio), Omar Bongo (Gabon), Mobutu Sese Seko (Zaire): sono i nomi dei capi di Stato africani citati nell’intervista ‘shock’ di Robert Bourgi al ‘Journal du dimanche’ che oggi domina le prime pagine della stampa francese e suscita reazioni nei giornali africani
Agenzia Misna - A chiare lettere, Bourgi, il consigliere dell’Eliseo specializzato nelle relazioni con l’Africa, racconta di aver più volte portato all’ex presidente francese Jacques Chirac e al suo collaboratore Dominique de Villepin (ex primo ministro, ex ministro dell’Interno e degli Esteri) valigie di denaro contante dall’Africa. Cifre “incalcolabili” secondo Bourgi, milioni e milioni di euro, che sarebbero servite tra l’altro a finanziare la campagna per le presidenziali di Chirac nel 2002.
La prassi, Bourgi l’aveva appresa dal suo ‘maestro’, Jacques Foccart, uomo di fiducia del generale Charles De Gaulle e del successore Georges Pompidou, dai quali fu incaricato di curare gli interessi francesi nell’Africa appena emancipatasi dal colonialismo. Negli anni Foccart ha mantenuto saldi i legami tra i capi di stato africani, l’Eliseo e il mondo degli affari, attraverso potenti reti d’influenza.
All’origine delle rivelazioni di Bourgi sarebbe un profondo risentimento nei confronti di De Villepin, con il quale ha rotto una stretta collaborazione nel 2005, e di Chirac, che avrebbe voluto estromettere l’erede di Foccart.
La tempistica dell’intervista al ‘Jdd’ è tutt’altro che casuale: si è aperto in questi giorni il processo che vede Chirac imputato per appropriazione indebita, mentre si attende a breve il verdetto del processo di De Villepin coinvolto in una vicenda politico finanziaria nella quale ha calunniato l’attuale presidente Nicolas Sarkozy (il caso ‘Clearstream’). A breve inoltre uscirà il nuovo libro del giornalista Pierre Pean intitolato ‘La république des malettes’ (La repubblica delle valigette), un’inchiesta sui finanziamenti occulti della politica francese, alla quale Bourgi ha partecipato.
Oggi, infine, è ricevuto all’Eliseo un altro capo di stato africano influente, il ruandese Paul Kagame. Una visita che suscita controversie e riapre altre pagine oscure del passato francese in Africa. Pierre Pean è noto per le sue investigazioni e teorie sul genocidio ruandese del 1994, secondo cui lo stesso Kagame e il suo entourage avrebbero strumentalizzato gli eccidi tra hutu e tutsi per prendere il potere.
Agenzia Misna - A chiare lettere, Bourgi, il consigliere dell’Eliseo specializzato nelle relazioni con l’Africa, racconta di aver più volte portato all’ex presidente francese Jacques Chirac e al suo collaboratore Dominique de Villepin (ex primo ministro, ex ministro dell’Interno e degli Esteri) valigie di denaro contante dall’Africa. Cifre “incalcolabili” secondo Bourgi, milioni e milioni di euro, che sarebbero servite tra l’altro a finanziare la campagna per le presidenziali di Chirac nel 2002.
La prassi, Bourgi l’aveva appresa dal suo ‘maestro’, Jacques Foccart, uomo di fiducia del generale Charles De Gaulle e del successore Georges Pompidou, dai quali fu incaricato di curare gli interessi francesi nell’Africa appena emancipatasi dal colonialismo. Negli anni Foccart ha mantenuto saldi i legami tra i capi di stato africani, l’Eliseo e il mondo degli affari, attraverso potenti reti d’influenza.
All’origine delle rivelazioni di Bourgi sarebbe un profondo risentimento nei confronti di De Villepin, con il quale ha rotto una stretta collaborazione nel 2005, e di Chirac, che avrebbe voluto estromettere l’erede di Foccart.
La tempistica dell’intervista al ‘Jdd’ è tutt’altro che casuale: si è aperto in questi giorni il processo che vede Chirac imputato per appropriazione indebita, mentre si attende a breve il verdetto del processo di De Villepin coinvolto in una vicenda politico finanziaria nella quale ha calunniato l’attuale presidente Nicolas Sarkozy (il caso ‘Clearstream’). A breve inoltre uscirà il nuovo libro del giornalista Pierre Pean intitolato ‘La république des malettes’ (La repubblica delle valigette), un’inchiesta sui finanziamenti occulti della politica francese, alla quale Bourgi ha partecipato.
Oggi, infine, è ricevuto all’Eliseo un altro capo di stato africano influente, il ruandese Paul Kagame. Una visita che suscita controversie e riapre altre pagine oscure del passato francese in Africa. Pierre Pean è noto per le sue investigazioni e teorie sul genocidio ruandese del 1994, secondo cui lo stesso Kagame e il suo entourage avrebbero strumentalizzato gli eccidi tra hutu e tutsi per prendere il potere.
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'sti Francesi... sempre a scimmiottarci!
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