Il primo ottobre prossimo, cortei sfileranno nelle capitali europee per dire basta alle discriminazioni razziali contro i rom
PeaceReporter - Dopo quello gay, arriva il Rom Pride. Una mobilitazione a livello europeo lanciata dalla European Grassroots Antiracist Movement (Egam), gruppo nato nel 2010 da Sos Racisme Francia che raccoglie la società civile antirazzista di quaranta Paesi europei, per denunciare le discriminazioni razziali di cui sono vittime i rom, gli zigani e i gitani di tutta Europa. Un anno fa, il governo francese ha inaugurato la politica di espulsione dei rom. Numerosi cittadini romeni e bulgari sono stati brutalmente espulsi dal Paese per la loro appartenenza etnica. Atti di violenza e sgomberi di campi avvengono quotidianamente in tutta Europa nell'indifferenza quasi generale, sia della società civile che delle classi politiche. In Ungheria, ci sono gruppi di estrema destra che mettono in fuga i rom dai villaggi in cui vivono, come è successo, ad esempio, nel paese di Gyongyospata nel marzo 2010. Sempre nel Paese magiaro, come anche in Repubblica ceca, si ha spesso notizia di crimini razzisti e di assassini. In molti villaggi europei le comunità rom vivono separate dal resto della popolazione, spesso segregate da muri costruiti dalle autorità apposta per isolarli. Avviene a Tarlungeni e a Baia Mare in Romania. A Michalovec, Košice, Prešov e Svinia in Slovacchia. A Silven in Bulgaria. In Serbia, Croazia, Moldavia, Francia e Turchia si ripetono ogni giorno violente discriminazioni razziali in tutti i settori della vita. Molti rom vengono forzatamente rispediti in Kosovo: avviene in Germania, Danimarca, Svezia e così via. L'elenco delle discriminazioni potrebbe essere molto più lungo.
Si sta pericolosamente affermando - si legge nell'appello diffuso dagli organizzatori della mobilitazione - l'idea che questi atti di violenza rientrino nella normalità. Di qui un sussulto comune della società civile antirazzista europea per dire Basta.
L'appuntamento è per il primo di ottobre nelle piazze delle capitali europee. Cortei sfileranno nei cuori delle principali città per denunciare il razzismo contro i rom, ma anche per fare conoscere, attraverso l'organizzazione di eventi culturali collegati, le diversità della cultura, della storia e dell'identità rom. Per smontare gli stereotipi e i cliches dominanti. E si formulerà una sola richiesta, semplice e chiara: l'uguaglianza dei diritti per tutte le persone che vivono in Europa, nel nome di una sola parola, la dignità.
Sos Razzismo Italia è tra le organizzazioni della società civile che hanno aderito alla mobilitazione. Referenti per l'Italia sono la presidente di Sos Razzismo, Angela Scalzo, e quella di Partita Romilor, Olga Bala.
A mobilitarsi saranno realtà associative provenienti anche da Albania, Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Ungheria, Kosovo, Lettonia, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Romania, Serbia, Slovacchia e Turchia.
PeaceReporter - Dopo quello gay, arriva il Rom Pride. Una mobilitazione a livello europeo lanciata dalla European Grassroots Antiracist Movement (Egam), gruppo nato nel 2010 da Sos Racisme Francia che raccoglie la società civile antirazzista di quaranta Paesi europei, per denunciare le discriminazioni razziali di cui sono vittime i rom, gli zigani e i gitani di tutta Europa. Un anno fa, il governo francese ha inaugurato la politica di espulsione dei rom. Numerosi cittadini romeni e bulgari sono stati brutalmente espulsi dal Paese per la loro appartenenza etnica. Atti di violenza e sgomberi di campi avvengono quotidianamente in tutta Europa nell'indifferenza quasi generale, sia della società civile che delle classi politiche. In Ungheria, ci sono gruppi di estrema destra che mettono in fuga i rom dai villaggi in cui vivono, come è successo, ad esempio, nel paese di Gyongyospata nel marzo 2010. Sempre nel Paese magiaro, come anche in Repubblica ceca, si ha spesso notizia di crimini razzisti e di assassini. In molti villaggi europei le comunità rom vivono separate dal resto della popolazione, spesso segregate da muri costruiti dalle autorità apposta per isolarli. Avviene a Tarlungeni e a Baia Mare in Romania. A Michalovec, Košice, Prešov e Svinia in Slovacchia. A Silven in Bulgaria. In Serbia, Croazia, Moldavia, Francia e Turchia si ripetono ogni giorno violente discriminazioni razziali in tutti i settori della vita. Molti rom vengono forzatamente rispediti in Kosovo: avviene in Germania, Danimarca, Svezia e così via. L'elenco delle discriminazioni potrebbe essere molto più lungo.
Si sta pericolosamente affermando - si legge nell'appello diffuso dagli organizzatori della mobilitazione - l'idea che questi atti di violenza rientrino nella normalità. Di qui un sussulto comune della società civile antirazzista europea per dire Basta.
L'appuntamento è per il primo di ottobre nelle piazze delle capitali europee. Cortei sfileranno nei cuori delle principali città per denunciare il razzismo contro i rom, ma anche per fare conoscere, attraverso l'organizzazione di eventi culturali collegati, le diversità della cultura, della storia e dell'identità rom. Per smontare gli stereotipi e i cliches dominanti. E si formulerà una sola richiesta, semplice e chiara: l'uguaglianza dei diritti per tutte le persone che vivono in Europa, nel nome di una sola parola, la dignità.
Sos Razzismo Italia è tra le organizzazioni della società civile che hanno aderito alla mobilitazione. Referenti per l'Italia sono la presidente di Sos Razzismo, Angela Scalzo, e quella di Partita Romilor, Olga Bala.
A mobilitarsi saranno realtà associative provenienti anche da Albania, Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Ungheria, Kosovo, Lettonia, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Romania, Serbia, Slovacchia e Turchia.
di Cora Ranci
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