Numerosi profili sul social network contengono informazioni su come smettere di mangiare
PeaceReporter - Il ministero spagnolo della Sanità ha chiesto ai responsabili di Twitter di cancellare i profili che, sul social network, esaltano l'anoressia e la bulimia. La decisione, di cui danno notizia fonti ministeriali citate dall'agenzia Europa Press, è stata presa dopo aver ricevuto nelle ultime settimane migliaia di segnalazioni di denuncia da parte di stessi utenti di Twitter.
La richiesta viene presentata direttamente ai gestori della rete sociale dal momento che l'apologia dei disturbi alimentari non costituisce reato per il codice penale. Di qui l'appello della Sanità spagnola all'autoregolamentazione e all'eliminazione dei contenuti potenzialmente pericolosi da parte del social network.
Via Twitter vengono infatti comunicati informazioni e trucchi per smettere di mangiare, trovati in numerosi account in Internet. Post che registrano migliaia di contatti. Secondo quanto rilevato dal ministero, nel 75 per cento dei casi si tratta di adolescenti fra i 14 e i 16 anni e, in nove casi su dieci, di ragazze.
PeaceReporter - Il ministero spagnolo della Sanità ha chiesto ai responsabili di Twitter di cancellare i profili che, sul social network, esaltano l'anoressia e la bulimia. La decisione, di cui danno notizia fonti ministeriali citate dall'agenzia Europa Press, è stata presa dopo aver ricevuto nelle ultime settimane migliaia di segnalazioni di denuncia da parte di stessi utenti di Twitter.
La richiesta viene presentata direttamente ai gestori della rete sociale dal momento che l'apologia dei disturbi alimentari non costituisce reato per il codice penale. Di qui l'appello della Sanità spagnola all'autoregolamentazione e all'eliminazione dei contenuti potenzialmente pericolosi da parte del social network.
Via Twitter vengono infatti comunicati informazioni e trucchi per smettere di mangiare, trovati in numerosi account in Internet. Post che registrano migliaia di contatti. Secondo quanto rilevato dal ministero, nel 75 per cento dei casi si tratta di adolescenti fra i 14 e i 16 anni e, in nove casi su dieci, di ragazze.
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