martedì, settembre 20, 2011
“Tripoli sembra quasi essere tornata alla normalità, i bar hanno i tavoli fuori, i negozi sono aperti, i posti di blocco almeno durante il giorno sono pochi, per le strade si rivede la polizia e sotto i ponti sono tornati a riunirsi migranti africani in attesa che qualcuno li chiami a lavorare"

Agenzia Misna - Raggiunto dalla MISNA a Tripoli, Maurizio Santicola, responsabile delle operazioni dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) nella capitale libica, dice anche che al porto c’è ancora un certo numero di cittadini africani in attesa di una nave che li porti via del paese. “Impossibile stabilire quanti siano gli stranieri ancora presenti in Libia, una parte di quanti sono rimasti sta però tornando a lavorare” conclude Santicola aggiungendo che una situazione simile se non migliore è quella di Bengasi, seconda città della Libia, dove lo scorso febbraio cominciarono le proteste contro Muammar Gheddafi.

Nel resto del paese continuano invece i combattimenti tra sostenitori del colonnello e uomini fedeli al Consiglio nazionale di transizione (Cnt). Si combatte a Sirte, Bani Walid e nel sud, a Sabha, con gli insorti che sostengono di aver guadagnato terreno e catturato il generale Belgacem Al Abaaj, capo dei servizi segreti di Gheddafi. Fonti locali della MISNA esprimono preoccupazione sulle condizioni della popolazione civile di quelle città, tagliate fuori dagli aiuti della comunità internazionale e ostaggio dei combattimenti.

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