giovedì, ottobre 27, 2011
«In Pakistan la salvezza dei cristiani dalla povertà dipende dall’istruzione». Monsignor Victor Gnanapragasam, vicario apostolico di Quetta, presenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la “Settimana dell’istruzione” indetta dalla Chiesa cattolica pachistana dal 31 ottobre al 6 novembre.

ACS Italia - Il presule cingalese riferisce del diffuso analfabetismo tra i cristiani, dovuto alla grave situazione di povertà. L’indigenza spesso costringe i fedeli a far lavorare i propri figli, negando loro la possibilità di ricevere un’istruzione. «Spero che attraverso questa nostra iniziativa riusciremo a convincere i cattolici a rinunciare ad una necessaria e tempestiva entrata economica, per il futuro dei nostri ragazzi e del nostro Paese». Il lavoro minorile, che nell’immediato alleggerisce le gravi condizioni di miseria, nega alle nuove generazioni ogni prospettiva di un impiego qualificato. Seppur con qualche fortunata eccezione, la piccola minoranza cristiana si è ormai rassegnata a compiere lavori umili, «quasi come – aggiunge il vicario apostolico – fossero inevitabilmente destinati a farlo».
Le autorità pachistane non mostrano troppa attenzione al basso livello di istruzione - «come si può notare dall’esiguità del budget annuale ad essa destinato» - o all’inadeguatezza del sistema educativo nazionale, che anziché promuovere lo sviluppo integrale della persona, «è esclusivamente finalizzato al conseguimento di attestati». Oltre a sensibilizzare i fedeli al tema dell’educazione - «condizione sine qua non della pienezza di ogni essere umano» - la “Settimana dell’istruzione” invita il Governo ad interessarsi maggiormente ad un problema che affligge l’intero Paese. In Pakistan, a fronte di una popolazione di circa 180 milioni di abitanti, a 25 milioni di bambini è negato il diritto allo studio e nelle zone rurali due persone su tre sono analfabete.
«Mi auguro che le autorità si rendano conto che l’educazione è la risposta a tutte le sfide che il Paese deve affrontare: analfabetismo, terrorismo, povertà, violenza» afferma monsignor Gnanapragasam, cosciente che per un valido sistema scolastico saranno necessari degli anni. «È un cammino lungo, ma è importante compiere un primo passo. E la Settimana dell’istruzione è proprio questo».
In linea con il vicario di Quetta, l’Amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Lahore, monsignor Sebastian Francis Shah, attribuisce agli insegnanti un ruolo fondamentale per il futuro del suo Paese, pari a quello dei politici. In visita alla Sede internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, il presule evidenzia la necessità di un’istruzione religiosa anche per le minoranze. «Nelle scuole cristiane gli studenti musulmani hanno accesso all’insegnamento della religione islamica: un’ opportunità che negli istituti statali è negata ai cristiani».
Monsignor Shah ricorda la dedizione cattolica nel trasmettere i valori umani universali, anche agli alunni di fede islamica. « Noi cattolici rispettiamo ogni pachistano, qualunque sia il suo credo - conclude il presule - Solo chi è convinto della propria fede riesce a rispettare quella degli altri».

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