Sarebbe di sei morti il bilancio di un attacco sferrato stamani contro un edificio che ospita un’organizzazione non governativa statunitense, non lontano dagli uffici dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr/Acnur) nella città meridionale di Kandahar
AgenziaMisna - Secondo un comandante militare locale, quattro afgani – un civile e tre agenti di sicurezza – sono stati uccisi nell’attacco, mentre due assalitori sarebbero stati colpiti mortalmente nel conflitto a fuoco. Secondo una prima ricostruzione, un camion pieno di esplosivi è stato fatto saltare in aria davanti all’ingresso dell’ufficio dell’organizzazione ‘International relief and development’. All’esplosione è seguito uno scontro a fuoco tra insorti e personale di guardia.
L’episodio di Kandahar segue uno dei più letali agguati contro la presenza straniera in Afghanistan: sabato, un attentato contro un autobus che trasportava personale della Nato, civile e militare, ha causato la morte di almeno 17 persone, in maggioranza statunitensi, ma anche afgani. L’attentato è stato perpetrato nel cuore della capitale, Kabul.
A pagare il prezzo più alto della guerra iniziata nel 2001 sono i civili: almeno 1500 nel primo semestre di quest’anno, secondo dati dell’Onu. Secondo statistiche delle Nazioni uniti la maggioranza delle uccisioni è da imputare alle azioni degli insorti, ma sono anche aumentate le vittime del cosiddetto ‘fuoco amico’, quello delle truppe statunitensi che nelle loro operazioni scambiano civili con miliziani.
AgenziaMisna - Secondo un comandante militare locale, quattro afgani – un civile e tre agenti di sicurezza – sono stati uccisi nell’attacco, mentre due assalitori sarebbero stati colpiti mortalmente nel conflitto a fuoco. Secondo una prima ricostruzione, un camion pieno di esplosivi è stato fatto saltare in aria davanti all’ingresso dell’ufficio dell’organizzazione ‘International relief and development’. All’esplosione è seguito uno scontro a fuoco tra insorti e personale di guardia.
L’episodio di Kandahar segue uno dei più letali agguati contro la presenza straniera in Afghanistan: sabato, un attentato contro un autobus che trasportava personale della Nato, civile e militare, ha causato la morte di almeno 17 persone, in maggioranza statunitensi, ma anche afgani. L’attentato è stato perpetrato nel cuore della capitale, Kabul.
A pagare il prezzo più alto della guerra iniziata nel 2001 sono i civili: almeno 1500 nel primo semestre di quest’anno, secondo dati dell’Onu. Secondo statistiche delle Nazioni uniti la maggioranza delle uccisioni è da imputare alle azioni degli insorti, ma sono anche aumentate le vittime del cosiddetto ‘fuoco amico’, quello delle truppe statunitensi che nelle loro operazioni scambiano civili con miliziani.
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