Ecco il colpo grosso di Amazon, tutto sommato a brevissima distanza dalla ventata di novità che il celebre editore ha lanciato al vento con i suoi nuovi device, il Kindle Fire e il Kindle Touch.
NBtimes - Ora basta con gli editori, non ce ne è più alcun bisogno, gli scrittori possono rivolgersi direttamente ad Amazon e pubblicare, senza ulteriori intermediari, fine della storia. Questa la sostanza dell’annuncio che, come è facile immaginare, ha lasciato mezzo mondo a bocca aperta. Persino il celebre quotidiano The New York Times, nel redigere un lungo pezzo che parla della novità, si tradisce in maniera non trascurabile, lasciando trasparire un certo sbigottimento, accompagnato da un lato da “sorpresa” e, inevitabilmente, dall’altro dai primi segnali concreti di un mondo dell’editoria – al quale, per certi versi, il quotidiano appartiene – che sta cambiando radicalmente.
La sostanza, dunque, è proprio questa: gli autori, specie se hanno al proprio arco frecce forti da tirare – vuoi per notorietà dell’autore, vuoi per interesse del tema trattato – lascino stare gli editori, sottopongano i propri lavori direttamente ad Amazon e quest’ultima provvederà a porsi come elemento terminale del lavoro. In altri termini, farà non solo da editore, ma anche da distributore, nota bene – on e offline – occupandosi anche della raccolta degli incassi e della condivisione dei proventi con l’autore.
Praticamente, un vero e proprio iceberg cade in testa a diverse realtà editoriali che, seppur potevano anche aspettarselo, ora hanno la pressione arteriosa a 200: quest’inverno usciranno in Amazon ben 122 libri, pubblicati con questo modello di business, spiega il quotidiano. E racconta di diversi autori, dei quali alcuni hanno visto in pochi secondi ribaltarsi completamente lo scenario davanti a se per le opere da pubblicare.
“Tutti hanno paura di Amazon”, dice Richard Curtis, agente dell’editoria di vecchia data ma anche autore di ebook. “Se si è una libreria, Amazon ha sempre avuto una parte di business in concorrenza con la propria attività. Se si è un editore, un giorno ci si alza e ci si ritrova a competere con Amazon. Se si è un rappresentante, Amazon potrebbe sfilare dalla bocca il proprio pasto, perché sta offrendo agli autori l’opportunità di pubblicare direttamente, tagliando fuori gli intermediari. Una vecchia strategia: divide et impera“. Praticamente, una raffica di mitra a 180 gradi, per essere generosi.
Le molteplici testimonianze raccolte nelle due pagine dell’articolo del quotidiano sono un’innegabile prova del terremoto che questa iniziativa ha sollevato negli Stati Uniti, dove la presenza di Amazon è vissuta dalla gente in maniera molto meno marginale che nel resto del mondo, vista la predominanza di pubblicazioni in lingua inglese.
Tuttavia, anche il resto del mondo dell’editoria non ha certo da dormire notti troppo tranquille: Amazon – questo va ricordato bene - già vende da tempo una versione specifica del Kindle adatta all’esportazione ed esso può essere acquistato ufficialmente anche in Italia (e non solo). Se questa iniziativa, com’è facilissimo immaginare, avrà successo, non solo non è da escluderne una forte risonanza anche all’estero, ma potrebbe anche preludere all’espansione della gamma di device resi idonei all’esportazione, ricalcando la filosofia di sempre: ti vendo lo strumento per leggere e aspetto che mi bussi alla porta perché vuoi leggere.
Estote parati, la novità è più grossa di quanto si possa minimamente supporre e potrebbe incidere sui mercati internazionali dell’editoria in misura assai difficilmente quantificabile ora, sul punto. Ma, di sicuro, non trascurabile.
Marco Valerio Principato
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È presente 1 commento
Era ora! Non se ne poteva davvero più di dover sottostare alle richieste di denaro da parte di tipografi che si spacciavano per editori.
Chi scrive deve essere pagato se il suo lavoro vale. Di solito non si paga per lavorare. Finita la cuccagna per i furbacchioni che abbindolavano i polli! Non pagate mai nessuno per pubblicare un libro. Piuttosto andate dal tipografo sotto casa e fatevelo stampare da lui. Scommettiamo che venderete di più?
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