lunedì, ottobre 24, 2011
“Un paese si costruisce sulla base della continuità di un progetto politico ma anche su un popolo. Lancio un appello all’unità nazionale e ringrazio tutti per i risultati stupendi ottenuti nelle province e per la vittoria nella capitale” ha detto la presidente Cristina Fernández de Kirchner a poche ore dalla sua rielezione con il 53,21% dei consensi, un risultato ancora provvisorio e relativo allo scrutinio del 68% delle schede.

AgenziaMisna - Il suo principale rivale, il governatore socialista di Santa Fe, Hermes Binner del ‘Frente Amplio Progressista’, è rimasto fermo al 17,33% delle preferenze e ha già riconosciuto la vittoria della Kirchner, candidata del ‘Frente para la Victoria’ (Fvp, peronismo ‘ufficiale’). Al terzo posto, con l’11,66% è giunto il leader dell’opposizione radicale Ricardo Alfonsín, della ‘Unión para el Desarollo Social’ (‘Unione per lo sviluppo sociale’). In base ai prima dati diffusi sul sito internet della Direzione nazionale elettorale, il tasso di partecipazione al voto si attesta attorno al 78% degli aventi diritto e se i risultati venissero confermati la Kirchner diventerebbe la candidata alle presidenziali più votata dall’avvento della democrazia in Argentina.Rivolgendosi agli argenti dalla simbolica Plaza de Mayo al centro di Buenos Aires, ha ribadito la sua volontà di “difendere gli interessi dei più vulnerabili e per impedire a chiunque di distruggere quello che abbiamo già ottenuto” ha insistito la Kirchner, avvocato già eletta alla presidenza ad ottobre 2007, anno in cui è succeduta al marito, l’ex presidente Nèstor Kirchner, deceduto poi nel 2010.

Mentre il ministro dell’Interno, Florencio Ramazzo, ufficializzava la vittoria della Kirchner, che inizierà ufficialmente il secondo mandato il prossimo 10 dicembre, sono giunti messaggi di auguri dei presidenti e governi di molti paesi dell’America Latina. Tra questi il capo di Stato dell’Ecuador, Rafael Correa, e il venezuelano Hugo Chávez che ha auspicato di “poter continuare a lavoro con un’Argentina giusta, libera e sovrana per consolidare la Grande patria alla quale sognavano i nostri liberatori, José de San Martín e Simón Bolvar”.

Ieri 29 milioni di aventi diritto erano anche chiamati alle urne per eleggere 130 deputati, 24 senatori e nove governatori.

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