venerdì, ottobre 28, 2011
A conclusione della Giornata di Assisi, ogni rappresentante ha dichiarato la sua decisione e il suo impegno, nella piazza dove si era tenuto l’incontro del 1986. Prima dello scambio della pace, Benedetto XVI ha affermato: “Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra Giustizia e Pace, Perdono e Vita, Amore!”.

Assisi (AsiaNews) - La Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo si è conclusa nel modo più poetico e più semplice: con uno scambio di pace fra tutti i presenti preceduto dall’accensione di piccole lampade che alcuni giovani hanno consegnato in silenzio nelle mani dei 300 rappresentanti giunti ad Assisi su invito di Benedetto XVI. La Giornata si è conclusa nella piazza vicina alla basilica di san Francesco, proprio lì dove è stata celebrata la Giornata dell’86. Questa volta, a differenza di allora e delle altre edizioni, non vi sono stati momenti pubblici di preghiera, né in comune, né in sequenza, né parallele, ma vi sono stati questi minuti di silenzio prima dell’accensione delle lampade, accompagnati da un accompagnamento di arpe. In essi, come è stato ricordato, “ciascuno” ha potuto “invocare il dono della pace o auspicarlo dal profondo della propria coscienza”.

Le luci sono anche segno della responsabilità che ognuno si è presa di fronte a tutti e di fronte a Dio. Il card. Koch, presidente del Pontificio consiglio per l'unità dei cristiani, introducendo il segno di pace ha detto: "Diventiamo strumenti della pace che viene dall’alto. Ricordiamo che non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono. Sigilliamo con un gesto di pace tra noi l’impegno per la pace proclamato a più voci. Rechiamo pace ai vicini e ai lontani, alle creature e al creato”. Al momento dello scambio di pace, i frati francescani hanno liberato decine di colombe bianche. Alcune di esse sono andate a posarsi nelle mani di alcuni dei rappresentanti.

In precedenza, 12 rappresentanti delle religioni e uno dei “cercatori della verità”, il prof. Guillermo Hurtado, messicano, hanno espresso la loro decisione di essere operatori di pace. Ogni intervento iniziava con le parole “Noi ci impegniamo…”: alla giustizia, al rispetto fra i popoli, a rendere più umana la tecnologia, alla cura del creato, a sradicare il terrorismo, ecc…

L’incontro del pomeriggio era stato introdotto dal card. Jean-Louis Tauran, che ha sottolineato: “La speranza della pace si è ravvivata nella preghiera personale e nell’ascolto delle testimonianze. Ciascuno di noi, ritornando a casa sua, abbia a cuore di esserne testimone e messaggero: la pace è possibile, ancora oggi!”.

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