'Mi hanno trattato bene': il caporale israeliano torna a casa dopo quasi duemila giorni. La cronologia del rapimento
PeaceReporter - Il caporale israeliano Gilad Shalit torna libero dopo 1.941 giorni di prigionia. Il suo rilascio, preceduto dalla scarcerazione dei primi prigionieri palestinesi nella notte, è avvenuto stamani, poco dopo le sette del mattino, al valico tra Egitto e Israele di Kerem Shalom. Le sue prime parole da uomo libero sono state: "Hamas mi ha trattato bene. Spero che questo accordo porti alla pace tra palestinesi e israeliani e avvii la collaborazione fra entrambe le parti". Shalit ha auspicato il rilascio dei restanti prigionieri palestinesi, il loro ritorno in famiglia e l'abbandono definitivo del terrorismo. "Mi è mancato vedere gente - ha detto -, avrò molto da fare come uomo libero". Shalit è apparso stanco e teso, ma in buona salute.
La Corte Suprema israeliana aveva dato nella serata di ieri il via libera allo scambio tra 1.027 prigionieri palestinesi e il soldato, ostaggio a Gaza dal 25 giugno 2006. Un ricorso contro la sua liberazione, respinto dalla Corte, era stato presentato dai parenti delle vittime di attentati compiuti da alcuni dei prigionieri che saranno liberati nei prossimi giorni. Il primo convoglio con a bordo 96 ha lasciato il carcere di Ketziot al mattino presto alla volta della Cisgiordania, lungo una strada presidiata da un migliaio di soldati israeliani. I detenuti hanno indossato abiti civili prima di prender posto sui veicoli.
Seguiranno altri tre convogli, che prenderanno la direzione di Kerem Shalom, il posto di blocco dell'esercito israeliano al confine con Gaza. In tutto, oggi saranno rilasciati 477 prigionieri, tra i quali ventisette donne. Numerosi sono gli ergastolani. La supervisione dello scambio è affidata ai negoziatori egiziani, che hanno verificato l'identità dei prigionieri liberati.
In mattinata, a Ramallah si sono verificati disordini presso il valico di Beitunya, dove una folla era in attesa da ore dell'arrivo dei detenuti. Fonti sul posto riferiscono di una fitta sassaiola dei dimostranti verso i militari, iniziata dopo aver appreso che il transito dei detenuti sarebbe avvenuto da un'altra località a causa della grande ressa che impediva il transito degli autobus.
Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, è intanto al Cairo. Lo riporta l'emittenteAl Jazeera. A capo di una delegazione del movimento , accogliera' un gruppo di prigionieri palestinesi, tra cui Amna Muna, condannata all'ergastolo per aver attirato in un agguato, dandogli un appuntamento attraverso Internet, uno studente israeliano. Il Cairo ha elevato il livello di allerta nell'aeroporto, in attesa dell'arrivo di almeno 40 prigionieri. Intanto, lo scambio dei prigionieri ha subito un rallentamento per il rifiuto opposto da due prigioniere al proprio trasferimento a Gaza.
Questa la cronologia del rapimento:
25 giugno 2006: Gilad Shait viene catturato da guerriglieri palestinesi, che hanno sferrato un attacco contro un presidio militare in territorio israeliano, dopo aver attraversato la Striscia di Gaza tramite un tunnel sotterraneo. Durante l'attacco, due soldati israeliani restano uccisi e altri tre rimangono feriti, piu' Shalit, che riporta una frattura alla mano sinistra e una lieve ferita a una spalla.
26 giugno 2006: gli autori della cattura di Shalit rilasciano un comunicato in cui offrono a Israele di fornire informazioni sul soldato in cambio di del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi con meno di 18 anni e di quelli di sesso femminile. Il comunicato porta la firma delle Brigate Ezzedine al-Qassam, (braccio armato di Hamas), dei "Comitati di Resistenza Popolare" e dell' "Armata Palestinese dell'Islam", un gruppo fino ad allora sconosciuto.
28 giugno 2006: l'esercito israeliano lancia un attacco nella Striscia di Gaza, invadendo la zona del campo profughi di Khan Yunis. David Siegel, un portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, dichiara che "l'operazione può essere interrotta immediatamente a condizione che venga rilasciato Gilad Shalit".
6 Settembre 2006: Si diffondono voci secondo cui l'Egitto sta negoziando con Hamas per conto di Israele per ottenere il rilascio di Shalit. Qualche giorno piu' tardi, mediatori egiziani ricevono una lettera scritta da Shalit, nella quale il ragazzo assicura di essere vivo e di stare bene.
25 giugno 2007: a un anno esatto dalla cattura, l'ala militare di Hamas diffonde un messaggio audio in cui Shalit si rivolge alla famiglia e al governo israeliano, chiedendo il rilascio di alcuni prigionieri palestinesi. Nello steso messaggio, il soldato afferma che le sue condizioni di salute stanno peggiorando.
22 gennaio 2009: il governo israeliano fa sapere di essere pronto a liberare prigionieri palestinesi detenuti in Israele in cambio della liberazione di Shalit. La trattativa si arena a causa di un mancato accordo sul numero di prigionieri da rilasciare.
30 settembre 2009: Israele annuncia di essere disposto a rilasciare 20 detenute palestinesi in cambio di un video che dimostri che Shalit sia ancora vivo. Lo scambio avviene con successo il 2 ottobre.
Novembre 2010: Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, lancia un appello per il rilascio di Shalit.
11 ottobre 2011: Israele e Hamas raggiungono un accordo per la liberazione di Shalit che prevede il rilascio di 1.027 prigionieri palestinesi e arabo-israeliani. L'accordo viene firmato in Egitto grazie alla mediazione egiziana e tedesca.
PeaceReporter - Il caporale israeliano Gilad Shalit torna libero dopo 1.941 giorni di prigionia. Il suo rilascio, preceduto dalla scarcerazione dei primi prigionieri palestinesi nella notte, è avvenuto stamani, poco dopo le sette del mattino, al valico tra Egitto e Israele di Kerem Shalom. Le sue prime parole da uomo libero sono state: "Hamas mi ha trattato bene. Spero che questo accordo porti alla pace tra palestinesi e israeliani e avvii la collaborazione fra entrambe le parti". Shalit ha auspicato il rilascio dei restanti prigionieri palestinesi, il loro ritorno in famiglia e l'abbandono definitivo del terrorismo. "Mi è mancato vedere gente - ha detto -, avrò molto da fare come uomo libero". Shalit è apparso stanco e teso, ma in buona salute.
La Corte Suprema israeliana aveva dato nella serata di ieri il via libera allo scambio tra 1.027 prigionieri palestinesi e il soldato, ostaggio a Gaza dal 25 giugno 2006. Un ricorso contro la sua liberazione, respinto dalla Corte, era stato presentato dai parenti delle vittime di attentati compiuti da alcuni dei prigionieri che saranno liberati nei prossimi giorni. Il primo convoglio con a bordo 96 ha lasciato il carcere di Ketziot al mattino presto alla volta della Cisgiordania, lungo una strada presidiata da un migliaio di soldati israeliani. I detenuti hanno indossato abiti civili prima di prender posto sui veicoli.
Seguiranno altri tre convogli, che prenderanno la direzione di Kerem Shalom, il posto di blocco dell'esercito israeliano al confine con Gaza. In tutto, oggi saranno rilasciati 477 prigionieri, tra i quali ventisette donne. Numerosi sono gli ergastolani. La supervisione dello scambio è affidata ai negoziatori egiziani, che hanno verificato l'identità dei prigionieri liberati.
In mattinata, a Ramallah si sono verificati disordini presso il valico di Beitunya, dove una folla era in attesa da ore dell'arrivo dei detenuti. Fonti sul posto riferiscono di una fitta sassaiola dei dimostranti verso i militari, iniziata dopo aver appreso che il transito dei detenuti sarebbe avvenuto da un'altra località a causa della grande ressa che impediva il transito degli autobus.
Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, è intanto al Cairo. Lo riporta l'emittenteAl Jazeera. A capo di una delegazione del movimento , accogliera' un gruppo di prigionieri palestinesi, tra cui Amna Muna, condannata all'ergastolo per aver attirato in un agguato, dandogli un appuntamento attraverso Internet, uno studente israeliano. Il Cairo ha elevato il livello di allerta nell'aeroporto, in attesa dell'arrivo di almeno 40 prigionieri. Intanto, lo scambio dei prigionieri ha subito un rallentamento per il rifiuto opposto da due prigioniere al proprio trasferimento a Gaza.
Questa la cronologia del rapimento:
25 giugno 2006: Gilad Shait viene catturato da guerriglieri palestinesi, che hanno sferrato un attacco contro un presidio militare in territorio israeliano, dopo aver attraversato la Striscia di Gaza tramite un tunnel sotterraneo. Durante l'attacco, due soldati israeliani restano uccisi e altri tre rimangono feriti, piu' Shalit, che riporta una frattura alla mano sinistra e una lieve ferita a una spalla.
26 giugno 2006: gli autori della cattura di Shalit rilasciano un comunicato in cui offrono a Israele di fornire informazioni sul soldato in cambio di del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi con meno di 18 anni e di quelli di sesso femminile. Il comunicato porta la firma delle Brigate Ezzedine al-Qassam, (braccio armato di Hamas), dei "Comitati di Resistenza Popolare" e dell' "Armata Palestinese dell'Islam", un gruppo fino ad allora sconosciuto.
28 giugno 2006: l'esercito israeliano lancia un attacco nella Striscia di Gaza, invadendo la zona del campo profughi di Khan Yunis. David Siegel, un portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, dichiara che "l'operazione può essere interrotta immediatamente a condizione che venga rilasciato Gilad Shalit".
6 Settembre 2006: Si diffondono voci secondo cui l'Egitto sta negoziando con Hamas per conto di Israele per ottenere il rilascio di Shalit. Qualche giorno piu' tardi, mediatori egiziani ricevono una lettera scritta da Shalit, nella quale il ragazzo assicura di essere vivo e di stare bene.
25 giugno 2007: a un anno esatto dalla cattura, l'ala militare di Hamas diffonde un messaggio audio in cui Shalit si rivolge alla famiglia e al governo israeliano, chiedendo il rilascio di alcuni prigionieri palestinesi. Nello steso messaggio, il soldato afferma che le sue condizioni di salute stanno peggiorando.
22 gennaio 2009: il governo israeliano fa sapere di essere pronto a liberare prigionieri palestinesi detenuti in Israele in cambio della liberazione di Shalit. La trattativa si arena a causa di un mancato accordo sul numero di prigionieri da rilasciare.
30 settembre 2009: Israele annuncia di essere disposto a rilasciare 20 detenute palestinesi in cambio di un video che dimostri che Shalit sia ancora vivo. Lo scambio avviene con successo il 2 ottobre.
Novembre 2010: Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, lancia un appello per il rilascio di Shalit.
11 ottobre 2011: Israele e Hamas raggiungono un accordo per la liberazione di Shalit che prevede il rilascio di 1.027 prigionieri palestinesi e arabo-israeliani. L'accordo viene firmato in Egitto grazie alla mediazione egiziana e tedesca.
Luca Galassi
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