venerdì, ottobre 21, 2011
Tra gennaio e settembre quasi 5 tonnellate, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2010. Nicola Gratteri: 'Aumentano anche i consumi'

PeaceReporter - In Italia non è mai passata tanta cocaina quanto nel 2011. Il dato registrato dalla Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) sfiora le 5 tonnellate. Il totale ammonta 4.650 chili, più del doppio rispetto al periodo tra gennaio e settembre del 2010 e una tonnellata in più rispetto al totale dei 12 mesi. Secondo Narcoleaks, un sito che monitora la cocaina di cui le forze dell'ordine di tutto il mondo entrano in possesso, il dato sarebbe addirittura superiore.

Cannabis ed eroina, invece, non hanno avuto un'impennata di sequestri paragonabile. Questo significa che "è aumentato il consumodella cocaina", afferma il pubblico ministero Nicola Gratteri, procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia del Tribunale di Reggio Calabria. I dati di cui è in possesso evidenziano che in tutto il continente le tracce della polvere bianca aumentano di anno in anno.

Al contrario, negli Stati Uniti da due anni e mezzo è il dato è in contrazione "grazie al fatto che da 20 anni è stata fatta molta prevenzione sulle conseguenze dell'uso della cocaina". Il vuoto lasciato dal mercato Usa viene colmato soprattutto dall'Europa. "Questo vuol dire - conclude Garatteri- che c'è una grande quantità di cocaina sul mercato e questa grande quantità determina un abbassamento o comunque una stagnazione dei prezzi". Per questo da dieci anni la polvere bianca costa sempre la stessa cifra.

I porti italiani sono fra le mete più importanti del traffico di cocaina, controllato in gran parte dai casalesi e dalla ‘ndrangheta calabrese. Dall'Italia e dalla Spagna passa buona parte dello stupefacente diffuso in tutto il continente. È normale, quindi, che le confische raggiungono cifre importanti. Secondo Giovanni Serpelloni, quindi, è da escludere che all'aumento dei sequestri corrisponda direttamente una crescita nei consumi. "Il raddoppio dei sequestri - spiega - può derivare da due componenti principali. La prima è che ci sia stato un aumento dell'attenzione investigativa sul settore cocaina. L'altro fattore è che aumenta il circolante, un'ipotesi che non può essere liquidata semplicemente con l'aumento dei sequestri ma che va verificata con due parametri che noi utilizziamo costantemente. Il primo riguarda le indagini sull'uso e nel consumo nella popolazione italiana, l'altro l'indagine delle acque reflue, se c'è un aumento dei consumi dovremmo trovare riscontri nella quantità di metaboliti nelle acque reflue, ma non è così". Ad agosto, Serpelloni si era detto certo della decrescita nei consumi, tanto da diffondere il dato secondo cui più dell'80 percento dei giovani italiani non ha mai fatto uso di droga. Il senatore Carlo Giovanardi ha subito precisato che "i dati diffusi da Nicola Gratteri non sono in contrasto con il calo dei consumi che il Dipartimento antidroga ha registrato negli ultimi due anni". Eppure le tesi dei due sono opposte: difficile sostenere che i dati non siano divergenti.

"I sequestri sono un dato troppo ballerino - aggiunge Roberto Fanelli, responsabile del dipartimento ambiente e salute dell'Istituto Mario Negri di Milano - Dipendono da una serie di situazioni locali e casuali. . Magari viene intercettato un carico di qualche tonnellata e va ad influenzare sul totale.". Anzi, secondo lui "Il cosumo è in realtà diminuito del 20 percento". L'Istituto Negri ha poi smentito le cifre pubblicate da Ansa e Asca, secondo cui a Milano sono 330 chili di cocaina consumati all'anno. I dati, risponde l'istituto, sono vecchi di cinque anni. Peccato che nessuno abbia ancora diffuso numeri più recenti.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa