mercoledì, ottobre 05, 2011
Torna l'appuntamento con Silvio Foini e il teatrino della politica italiana

Il pendio si fa sempre più ripido. Il fondo è una lastra di ghiaccio che gli sci fanno fatica a tenere. La velocità aumenta esponenzialmente e il gigantesco pino contro cui “lo sciatore” andrà a schiantarsi è sempre più prossimo. Si potrebbe rappresentare così la marcia del nostro paese, che “bel” non è ormai più, verso l’ostacolo finale contro cui andranno ad infrangersi tutti i nostri sogni. Pare davvero che forse non ce la faremo ad invertire la marcia o quantomeno a correggerne la rotta. Almeno così la vede l’agenzia di rating Moody’s, seconda al mondo per importanza, che ci ha appena nuovamente declassato osservandoci con la sua sfera di cristallo e prevedendo guai grossi per il futuro a breve termine. C’è una crescente incertezza sulla possibilità che il governo italiano riesca a raggiungere gli obiettivi di consolidamento fiscale che si è prefissato.

Tremonti suggerisce, quasi sottovoce (ma intanto il Cav. lo ha udito lo stesso), che la Spagna, per esempio, vada meglio di noi poiché ha nel proprio futuro le elezioni. Elezioni che hanno il profumo del nuovo, della speranza e di un favorevole cambiamento. Sarà poi vero? Sarebbe bastato che il capo del governo spagnolo annunciasse la sua non ricandidatura per fare il miracolo? Tutto lì? Come fa a fidarsi il Silvio nazionale ad imitare quel gesto? Se poi nemmeno quello funzionasse? A lui non piacerebbe stringere un pugno di mosche!

Di speranze del genere in casa nostra se ne nutrono pochine davvero. Sempre ammesso e non concesso che il 2013 giunga sano e salvo evitando l’infausta predizione dei Maya circa la fine del mondo (cosa in cui molti, vedendone l’attuale stato, cominciano a credere), probabilmente qualcosa cambierà: ci saranno le elezioni e il nostro buon Cav cederà il posto a qualcun altro magari meno simpatico ma più motivato a tirarci fuori dalle sabbie mobili. Qualcuno stasera a “Ballarò” ha affermato che accadrà. Che lui, “Silvio for ever”, potrebbe anche non volerlo essere più. Mi sembrerebbe giusto. Battaglie d’ogni genere ne ha condotte tante... e che battaglie, a sentire le intercettazioni! Anche i guerrieri hanno bisogno di riposarsi.
Sapete cosa si sente dire a Roma da qualche tempo, no? “Arridatece Andreotti!”… il che è tutto dire!

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