lunedì, ottobre 24, 2011
La Commissione Ue sceglie la "rete" per diffondere il messaggio della campagna "Generation awake" che invita i consumatori a fare scelte intelligenti al momento della spesa. Infatti per gli spot della campagna in cui buste della spesa appena acquistate cantano jingle tipo "Al supermercato pensa al Pianeta", oppure "stai attento quando fai la spesa baby" (l'estetica non è il massimo), è stato utilizzato Youtube, un sito internet (www.generationawake.eu) e una pagina Facebook.

GreenReport - Il messaggio che viene da Bruxelles è chiaro: non è più possibile continuare a consumare materia ed energia a questi livelli, non si può continuare a gettare milioni di tonnellate di cibo nella spazzatura o ad accumulare prodotti che non saranno mai utilizzati. Le risorse del Pianeta non sono infinite. Di questi aspetti di rilevanza globale devono farsi carico anche i cittadini durante le semplici azioni che quotidianamente vengono svolte. «Le buste della spesa spero faranno sorridere la gente - ha dichiarato Janez Potocnik (Nella foto), commissario Ue all'Ambiente - ma speriamo anche che la facciano pensare, è molto importante.

Perché abbiamo veramente bisogno di riflettere su cosa acquistiamo, da dove arriva la merce e cosa succederà dopo l'uso. Le difficoltà economiche che stiamo affrontando sono certamente dolorose, ma c'é una potenziale crisi peggiore che ci aspetta. Viviamo in un mondo di risorse limitate e, francamente, le abbiamo usate come se non ci fosse nessun domani. Ma un domani esiste e se guardiamo ad un futuro non troppo distante, possiamo vedere grandi cambiamenti davanti a noi». La campagna è stata promossa perché Bruxelles pensa che i consumatori oggi vogliano migliorare il proprio livello di vita, senza curarsi delle possibili conseguenze sulle risorse naturali, in particolare su acqua, terreni fertili, aria e biodiversità, quando dietro l'angolo, cioè al 2050, la popolazione globale sulla Terra arriverà a 9 miliardi di persone con un relativo aumento della domanda di cibo di circa il 70%. «Viviamo in un mondo in cui l'80% di quello che produciamo viene usato e poi buttato via, e un mondo in cui l'80% delle risorse viene impiegato solo dal 20% della sua popolazione. Non possiamo andare avanti nello stesso modo, quindi è tempo di svegliarsi e aprire gli occhi» ha concluso il commissario Ue.

Per attuare i principi dello sviluppo sostenibile, traducendo quanto ha affermato Potocnik, non si tratta solo di adottare buone pratiche ma ci vuole un cambio radicale di paradigma che comprende anche un diverso utilizzo delle risorse, proprio come l'Ue indica nella speriamo ormai famosa Roadmap to a Resource Efficient Europe di cui questa iniziativa fa parte. Questo è uno scenario che offre tra l'altro opportunità al mondo delle imprese che attraverso l'innovazione sapranno migliorare la loro efficienza riducendo così costi.

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