domenica, ottobre 02, 2011
Negli Stati Uniti, si allarga la protesta degli ‘indignados’ contro la finanza e la politica, ritenuti responsabili della crisi economica. La polizia di New York ha arrestato circa 700 persone che hanno bloccato per alcune ore il ponte di Brooklyn. Le manifestazioni si susseguono anche in alcuni Paesi europei, mentre le istituzioni di Bruxelles, sotto la pressione dei mercati, sono chiamate a dare risposte concrete.

Radio Vaticana - Rafforzamento del fondo salva-Stati e dossier Grecia, Paese che rischia il fallimento e l’uscita dall’Eurozona. Questi i temi caldi della settimana che sta per aprirsi e che saranno al centro del prossimo vertice – probabilmente il 9 ottobre - tra il presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Merkel. Domani, peraltro, a Lussemburgo si apre la riunione dei ministri delle Finanze dell’Ue. In giornata, invece, il governo di Atene potrebbe annunciare nuove misure riguardanti il pubblico impiego. Mobilità per 30 mila unità e riduzione degli stipendi del 40% per un anno: una soluzione caldeggiata da Bruxelles per ottenere il prezioso prestito europeo di 8 miliardi di dollari che eviterà il tracollo del Paese ellenico. I vertici dell’esecutivo Papandreu sono fiduciosi, mentre in Europa cresce il malcontento popolare. Ieri manifestazioni in Portogallo e Ungheria e all’orizzonte c’è la prima giornata europea di mobilitazione contro le politiche anti crisi. In Italia si scenderà in piazza il 15 ottobre e altre agitazioni sono in programma nei giorni successivi. E il dissenso nei confronti del sistema finanziario è diventato evidente anche negli Stati Uniti. Dopo giorni di presidi, gli ‘indignados’ hanno marciato sul ponte più famoso di New York, quello di Brooklyn. La polizia ha dovuto interrompere la circolazione, fermando circa 700 manifestanti. Alcuni sono stati rilasciati immediatamente, ma il fermento è arrivato anche a Boston e San Francisco dove si contano una trentina di arresti. Ora le proteste puntano a Washington.

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