Gli insegnamenti del Beato John Henry Newman possono aiutare i cattolici a comprendere meglio la crisi ideologica del loro tempo e dare loro la certezza che un giorno sarà superata.
Radio Vaticana - È quanto ha detto il vescovo di Shrewsbury Mark Davies, alla messa celebrata sabato per la deposizione nella chiesa dell’Oratorio di Birmingham delle reliquie del Beato per la solennità a lui dedicata, il 9 ottobre scorso. A presiedere la solenne celebrazione, a cui hanno partecipato anche numerosi pellegrini dal Canada e dal Giappone è stato padre Ignatius Harrison, Prevosto dell’Oratorio di Birmingham e promotore della causa di canonizzazione del Beato. Citando le parole di Benedetto XVI alla cerimonia di congedo dal Regno Unito il 19 settembre 2010 dopo la sua beatificazione, mons. Davies ha ricordato “l’eccezionale chiarezza profetica” con cui il cardinale Newman seppe prevedere le sfide con cui deve oggi confrontarsi le società britannica e il mondo occidentale, individuando i sintomi di quel relativismo morale che indicò come “la malattia del nostro tempo”. Anche se aveva anticipato “i secoli di confusione” che ne sarebbero seguiti, ha sottolineato il presule, aveva assicurato che se la Chiesa fosse rimasta ferma nella fede queste difficoltà sarebbero state superate. "Gli studiosi – ha proseguito – analizzeranno a lungo gli scritti profetici del cardinale Newman, ma quel che è certo è che egli vorrebbe che la sua memoria e il suo santuario esprimessero con delicatezza e insistenza che la verità può essere veramente conosciuta”. “Le sue reliquie in questa chiesa – ha concluso il vescovo di Shrewsbury permetteranno al suo cuore di continuare a trasmettere silenziosamente questo incoraggiamento a molti cuori, assicurandoci la vittoria in questa battaglia che stiamo combattendo”. Tra le reliquie esposte alla venerazione dei fedeli nella chiesa di Birmingham c’è un piccolo frammento osseo della lunghezza di un centimetro recuperato dopo il tentativo di riesumarne il corpo nel 2008. La reliquia è contenuta in una teca d’argento incassata in una scatola di legno fatta in parte con le maniglie della bara in cui fu sepolto. (L.Z.)
Radio Vaticana - È quanto ha detto il vescovo di Shrewsbury Mark Davies, alla messa celebrata sabato per la deposizione nella chiesa dell’Oratorio di Birmingham delle reliquie del Beato per la solennità a lui dedicata, il 9 ottobre scorso. A presiedere la solenne celebrazione, a cui hanno partecipato anche numerosi pellegrini dal Canada e dal Giappone è stato padre Ignatius Harrison, Prevosto dell’Oratorio di Birmingham e promotore della causa di canonizzazione del Beato. Citando le parole di Benedetto XVI alla cerimonia di congedo dal Regno Unito il 19 settembre 2010 dopo la sua beatificazione, mons. Davies ha ricordato “l’eccezionale chiarezza profetica” con cui il cardinale Newman seppe prevedere le sfide con cui deve oggi confrontarsi le società britannica e il mondo occidentale, individuando i sintomi di quel relativismo morale che indicò come “la malattia del nostro tempo”. Anche se aveva anticipato “i secoli di confusione” che ne sarebbero seguiti, ha sottolineato il presule, aveva assicurato che se la Chiesa fosse rimasta ferma nella fede queste difficoltà sarebbero state superate. "Gli studiosi – ha proseguito – analizzeranno a lungo gli scritti profetici del cardinale Newman, ma quel che è certo è che egli vorrebbe che la sua memoria e il suo santuario esprimessero con delicatezza e insistenza che la verità può essere veramente conosciuta”. “Le sue reliquie in questa chiesa – ha concluso il vescovo di Shrewsbury permetteranno al suo cuore di continuare a trasmettere silenziosamente questo incoraggiamento a molti cuori, assicurandoci la vittoria in questa battaglia che stiamo combattendo”. Tra le reliquie esposte alla venerazione dei fedeli nella chiesa di Birmingham c’è un piccolo frammento osseo della lunghezza di un centimetro recuperato dopo il tentativo di riesumarne il corpo nel 2008. La reliquia è contenuta in una teca d’argento incassata in una scatola di legno fatta in parte con le maniglie della bara in cui fu sepolto. (L.Z.)
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