L'Italia non riesce ad abassare le emissioni di CO2 secondo i paramentri stabiliti a Kyoto
PeaceReporter - Italia, Austria e Lussemburgo, non riescono a rispettare i paramentri fissati dal protocollo di Kyoto in merito ai tagli sull'emissione di CO2. Così mentre i membri dei paesi europei si riuniscono per aggiornare gli obiettivi previsti per il 2020 e per vagliare la possibilità di una seconda fase del protocollo, le nazioni rimaste fuori rischiano di far saltere i risultati che l'Unione Europea si era prefissata. Secondo dati forniti dall'Agenzia europea per l'ambiente, l'Italia sarebbe riuscita finora a ridurre le emissioni del 4,8 per cento rispetto al 6,5 per cento stabilito a Kyoto e raggiunto dagli altri paesi.
In merito al "ritardo" dei tre stati, l'Unione Europea ha deciso di aprire una seconda fase del protocollo che costituisca un periodo di transizione in modo da raggiungere entro il 2020 l'accordo del livello globale.
Se l'Italia, anche questa volta non riuscisse a rispettare i patti stabiliti sarà costretta, oltre che a pagare delle multe, anche a presentarsi di fronte alla Corte di giustizia europea.
PeaceReporter - Italia, Austria e Lussemburgo, non riescono a rispettare i paramentri fissati dal protocollo di Kyoto in merito ai tagli sull'emissione di CO2. Così mentre i membri dei paesi europei si riuniscono per aggiornare gli obiettivi previsti per il 2020 e per vagliare la possibilità di una seconda fase del protocollo, le nazioni rimaste fuori rischiano di far saltere i risultati che l'Unione Europea si era prefissata. Secondo dati forniti dall'Agenzia europea per l'ambiente, l'Italia sarebbe riuscita finora a ridurre le emissioni del 4,8 per cento rispetto al 6,5 per cento stabilito a Kyoto e raggiunto dagli altri paesi.
In merito al "ritardo" dei tre stati, l'Unione Europea ha deciso di aprire una seconda fase del protocollo che costituisca un periodo di transizione in modo da raggiungere entro il 2020 l'accordo del livello globale.
Se l'Italia, anche questa volta non riuscisse a rispettare i patti stabiliti sarà costretta, oltre che a pagare delle multe, anche a presentarsi di fronte alla Corte di giustizia europea.
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