giovedì, ottobre 27, 2011
Con una risoluzione votata oggi all’unanimità, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha messo fine al mandato che dallo scorso marzo autorizzava l’uso della forza per la protezione dei civili, un controverso ‘corridoio’ giuridico che di fatto aveva legittimato l’intervento della Nato e di altri paesi a sostegno del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) contro il regime di Muammar Gheddafi.

Agenzia Misna - La risoluzione, che avrà effetto dal 1° novembre, è passata nonostante ancora ieri il Cnt avesse chiesto di prolungare fino a fine dicembre le operazioni della Nato e precede di un giorno una riunione al riguardo in programma a Bruxelles che vedrà attorno a un tavolo i rappresentanti dei paesi aderenti all’Alleanza atlantica. Lo scorso marzo, quando ancora le sorti della rivolta erano appese a un filo e sostanzialmente confinate alla sola città di Bengasi, il Consiglio di Sicurezza approvò la risoluzione 1973 con la quale imponeva il divieto di volo sui cieli libici (‘no fly zone’) e autorizzava gli Stati membri a “prendere le misure necessarie per proteggere i civili minacciati all’interno del paese” escludendo una occupazione militare straniera.

La nuova risoluzione elimina solo parzialmente l’embargo sull’acquisto di armamenti (il Cnt potrà rifornirsi di materiale bellico), scongela i beni appartenenti alla società petrolifera nazionale e elimina le restrizioni contro le principali istituzioni finanziarie del paese.

È presente 1 commento

ilGrandeColibrì ha detto...

Purtroppo sembra che la storia dell'Iraq post-Saddam si stia ripetendo nella Libia post-Gheddafi... (link)

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