Sarebbe stato un “picco imprevisto della pressione” sul fondo dell’Atlantico durante la perforazione di un giacimento nel bacino di Santos a causare la crepa da cui è fuoriuscito il greggio che si è propagato sulla superficie del mare al largo delle coste di Rio de Janeiro creando una macchia nera ancora fuori controllo.
Agenzia Misna - Lo ha ammesso nel fine settimana lo stesso presidente della ‘Chevron Brasil’, George Buck, confermando che, a 14 giorni dall’incidente, avvenuto nel pozzo di Frade, una quantità compresa fra i 10 barili (1590 litri) e i 100 barili (15.900 litri) continua giornalmente a fuoriuscire dal foro. Fonti brasiliane stimano che in totale, dal 9 novembre, data dell’incidente, si è verificato uno sversamento di 416.000 litri di greggio. La ‘Chevron’, ha detto Buck, “si assume tutta la responsabilità dell’incidente”.
Il ministero dell’Ambiente di Brasilia annuncerà in giornata a quanto ammonta l’ammenda che sarà inflitta al colosso petrolifero statunitense – già si parla della multa massima prevista, 50 milioni di reais (pari a 20,6 milioni di euro), già ritenuta insufficiente dal movimento ambientalista brasiliano – e soggetta in ogni caso a una revisione al rialzo. Oltre al danno ambientale, la ‘Chevron’ potrebbe essere multata dall’Agenzia nazionale del petrolio (Anp) per negligenza in merito alle misure di sicurezza.
“L’incidente poteva essere evitato e merita una risposta forte. E’ una regione ricca in biodiversità alla base della catena alimentare marittima” ha detto il ministro dell’Ambiente dello Stato di Rio, Carlos Minc; ‘Greenpecae’ ha tra l’altro ricordato che il pozzo di Frade si trova su una rotta migratoria di delfini e balene. Secondo Fábio Scliar, responsabile per l’ambiente della polizia federale, se sarà comprovata la negligenza della ‘Chevron’, l’azienda potrebbe vedersi sospese le licenze per lo sfruttamento di idrocarburi per cinque anni.
Agenzia Misna - Lo ha ammesso nel fine settimana lo stesso presidente della ‘Chevron Brasil’, George Buck, confermando che, a 14 giorni dall’incidente, avvenuto nel pozzo di Frade, una quantità compresa fra i 10 barili (1590 litri) e i 100 barili (15.900 litri) continua giornalmente a fuoriuscire dal foro. Fonti brasiliane stimano che in totale, dal 9 novembre, data dell’incidente, si è verificato uno sversamento di 416.000 litri di greggio. La ‘Chevron’, ha detto Buck, “si assume tutta la responsabilità dell’incidente”.
Il ministero dell’Ambiente di Brasilia annuncerà in giornata a quanto ammonta l’ammenda che sarà inflitta al colosso petrolifero statunitense – già si parla della multa massima prevista, 50 milioni di reais (pari a 20,6 milioni di euro), già ritenuta insufficiente dal movimento ambientalista brasiliano – e soggetta in ogni caso a una revisione al rialzo. Oltre al danno ambientale, la ‘Chevron’ potrebbe essere multata dall’Agenzia nazionale del petrolio (Anp) per negligenza in merito alle misure di sicurezza.
“L’incidente poteva essere evitato e merita una risposta forte. E’ una regione ricca in biodiversità alla base della catena alimentare marittima” ha detto il ministro dell’Ambiente dello Stato di Rio, Carlos Minc; ‘Greenpecae’ ha tra l’altro ricordato che il pozzo di Frade si trova su una rotta migratoria di delfini e balene. Secondo Fábio Scliar, responsabile per l’ambiente della polizia federale, se sarà comprovata la negligenza della ‘Chevron’, l’azienda potrebbe vedersi sospese le licenze per lo sfruttamento di idrocarburi per cinque anni.
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