Un intero popolo, quello del web, in rivolta. Messaggi al vetriolo contro Monti.


Sta circolando sul web una di quelle notizie che, se fosse vera, produrrebbe un’ira funesta più che se venissero aumentate le accise sui carburanti: parliamo della ventilata tassa sui nostri adorati amici a quattro zampe. Tasse su cani e gatti verrebbero a gravare sul bilancio di povera gente che non ha altra compagnia che loro. Chi non ha mai incontrato per strada un anziano con al guinzaglio un cagnolino dal musetto grigio come i capelli del padrone? Quanta tenerezza: due esseri viventi che s’accompagno lentamente al limitar dell’esistenza.

Volete tassare i sentimenti quali beni di lusso? A me pare un pochino troppo e il troppo alla fine stroppia! Santo cielo, ce ne sono a vagonate di beni di lusso su cui porre la tasse. A parte i soliti suv che ormai hanno fatto storia, esistono anche le vacanze di lusso: che so, crociere ai Caraibi, alle Antille, voli in paesi da sogno con “esportazione” di capitali ingenti. Tassate quelli.

Non m’importa se qualcuno “benestante” storcerà il naso ma questa è la realtà. Parliamo tanto di giustizia sociale, di equità fiscale e di tante altre belle cose ma alla fine siamo sempre solo lì: addosso ai più deboli. Così facendo si darà al via libera agli abbandoni sulle autostrade e questa volta non per durezza di cuore ma per problemi al portafoglio. Quante povere creature finiranno alla vivisezione o sotto le ruote di qualche macchinone di lusso?

Signor presidente del consiglio, chi glielo ha dato questo suggerimento se è vero? Che fa, vuol scivolare su una buccia di banana proprio ora che sta riscuotendo un alto gradimento? Gli italiani che hanno in casa un cane o un gatto, lei forse non lo sa, sono disposti a qualsiasi cosa per continuare a farlo. Non sappiamo se saranno disposti serenamente anche al sacrificio di doversene disfare per avere i soldini con cui pagare le bollette, che sono un vero incubo per tutti ma non per i “Sciuri”, come diciamo qui in Lombardia (per gli amici siciliani, “sciuri” in Lombardia non significa “fiori” ma “signori”).

E per finire, i cani e i gatti difficilmente cambiano casacca come altri animaletti bipedi che lo fanno spesso e volentieri. La fedeltà non è del nostro mondo. Ci sono molti episodi di quattro zampe che si sono lasciati morire di fame alla scomparsa di chi li ha amati. Ci sarebbe da prendere esempio da loro: non sono beni di lusso. L’amore non ha prezzo.