Il dibattimento dovrà ricominciare e c'è il rischio che gli imputati tornino in libertà
Liberainformazione - Destino beffardo. La notizia arriva alla vigilia del secondo anno della sparizione di Lea Garofalo, la testimone di giustizia scomparsa la notte tra il 24 e il 25 novembre 2009. Il processo è tutto da rifare. Dell'omicidio e dello scioglimento del corpo nell'acido sono accusati il compagno, Carlo Cosco, e i fratelli Vito e Giuseppe, Rosario Curcio, Carmine Venturino e Massimo Sabatino ma il Presidente della Corte, Filippo Grisolia è stato da poco nominato Capo di Gabinetto del neoministro della Giustizia, Paola Severino; la nomina è dunque incompatibile con il precedente incarico e per sapere la verità sul delitto di Lea Garofalo dovrà ricominciare dal principio.
La notizia giunta oggi, in aula, durante l'udienza settimanale del processo. Le parti - accusa e difesa - avevano la facoltà di chiedere che il processo proseguisse o che si annullasse tutto, di fatto ricominciando da capo. La difesa degli imputati, in maniera compatta, ha optato per questa seconda possibilità. Adesso la Corte si riaggiornerà il primo dicembre (è stata infatti depennata dall'agenda l'udienza di domani, giovedì 24) nominando il nuovo Presidente della Corte e verosimilmente rendendo noto il nuovo calendario delle udienze. Questo comporterà l'annullamento delle precedenti udienze, le testimonianze già rese dai teste e che hanno già deposto; questi ultimi dovranno ritornare in aula per rispondere nuovamente alle domande del pubblico ministero, Marcello Tatangelo e degli avvocati difensori dei sei imputati. Tutti, compresa la teste chiave, Denise Cosco, figlia di Lea Garofalo e Carlo Cosco, ed Enza Rando, avvocato dell'ufficio legale di Libera e rappresentante di Denise, che si è costituita parte civile al processo.
Una vera e propria corsa contro il tempo: i termini di custodia cautelare degli imputati, infatti, scadranno il 28 luglio 2012. Se non ci sarà la sentenza di primo grado entro quella data gli imputati per il delitto di Lea Garofalo, torneranno in libertà. Un processo senza dubbio difficile e con tanti colpi di scena. L'aggiornamento su questo e altri aspetti del processo è per il momento rinviato al primo dicembre.
Liberainformazione - Destino beffardo. La notizia arriva alla vigilia del secondo anno della sparizione di Lea Garofalo, la testimone di giustizia scomparsa la notte tra il 24 e il 25 novembre 2009. Il processo è tutto da rifare. Dell'omicidio e dello scioglimento del corpo nell'acido sono accusati il compagno, Carlo Cosco, e i fratelli Vito e Giuseppe, Rosario Curcio, Carmine Venturino e Massimo Sabatino ma il Presidente della Corte, Filippo Grisolia è stato da poco nominato Capo di Gabinetto del neoministro della Giustizia, Paola Severino; la nomina è dunque incompatibile con il precedente incarico e per sapere la verità sul delitto di Lea Garofalo dovrà ricominciare dal principio.
La notizia giunta oggi, in aula, durante l'udienza settimanale del processo. Le parti - accusa e difesa - avevano la facoltà di chiedere che il processo proseguisse o che si annullasse tutto, di fatto ricominciando da capo. La difesa degli imputati, in maniera compatta, ha optato per questa seconda possibilità. Adesso la Corte si riaggiornerà il primo dicembre (è stata infatti depennata dall'agenda l'udienza di domani, giovedì 24) nominando il nuovo Presidente della Corte e verosimilmente rendendo noto il nuovo calendario delle udienze. Questo comporterà l'annullamento delle precedenti udienze, le testimonianze già rese dai teste e che hanno già deposto; questi ultimi dovranno ritornare in aula per rispondere nuovamente alle domande del pubblico ministero, Marcello Tatangelo e degli avvocati difensori dei sei imputati. Tutti, compresa la teste chiave, Denise Cosco, figlia di Lea Garofalo e Carlo Cosco, ed Enza Rando, avvocato dell'ufficio legale di Libera e rappresentante di Denise, che si è costituita parte civile al processo.
Una vera e propria corsa contro il tempo: i termini di custodia cautelare degli imputati, infatti, scadranno il 28 luglio 2012. Se non ci sarà la sentenza di primo grado entro quella data gli imputati per il delitto di Lea Garofalo, torneranno in libertà. Un processo senza dubbio difficile e con tanti colpi di scena. L'aggiornamento su questo e altri aspetti del processo è per il momento rinviato al primo dicembre.
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