Ha ricoperto a lungo cariche governative, prima dell'uscita di scena nel '99. Gode di un buon consenso soprattutto tra le fasce più povere della popolazione. Washington: "Potere passi ai civili al più presto"
PeaceReporter - Nuova svolta nella crisi egiziana: i militari hanno richiamato Kamal al Ganzuri. A lui avrebbero dato l'incarico di formare il governo. Si tratta evidentemente di una mossa per cercare di disinnescare la nuova ondata di proteste che negli scorsi giorni ha riportato in piazza Tahrir migliaia di egiziani. Si tratta di un politico che ha ricoperto numerosi incarichi governativi sotto la presidenza di Hosni Mubarak; la sua carriera comincia con Sadat, che lo vuole sottosegretario al ministero della Pianificazione tra il 1974 e il 1975, dove tornerà da ministro nel 1982, sotto Mubarak, dopo una lunga esperienza in diversi governatorati. Nel 1999 rimane vittima di un gioco di correnti in seno al partito del presidente ed esce di scena. Lo scorso febbraio aveva ritrovato la ribalta, in un'intervista con la quale prendeva le distanze dal regime.
Proprio sulla popolarità di colui che viene definito "il ministro dei poveri" e sul suo appeal presso le fasce più povere e disagiate della popolazione egiziana starebbero puntando i militari, oggetto di forti contestazioni per aver tradito la rivoluzione dello scorso gennaio e per la repressione brutale che si è consumata negli ultimi giorni: fonti ufficiali parlano di 41 morti tra i manifestanti, 36 dei quali in piazza Tharir, il luogo simbolo della prima rivoluzione, quella che aveva portato alla caduta di Mubarak. Dalla Casa Bianca è arrivato questa mattina un avvertimento alla giunta militare che regge il Paese: "Il potere passi al più presto nelle mani dei civili".
PeaceReporter - Nuova svolta nella crisi egiziana: i militari hanno richiamato Kamal al Ganzuri. A lui avrebbero dato l'incarico di formare il governo. Si tratta evidentemente di una mossa per cercare di disinnescare la nuova ondata di proteste che negli scorsi giorni ha riportato in piazza Tahrir migliaia di egiziani. Si tratta di un politico che ha ricoperto numerosi incarichi governativi sotto la presidenza di Hosni Mubarak; la sua carriera comincia con Sadat, che lo vuole sottosegretario al ministero della Pianificazione tra il 1974 e il 1975, dove tornerà da ministro nel 1982, sotto Mubarak, dopo una lunga esperienza in diversi governatorati. Nel 1999 rimane vittima di un gioco di correnti in seno al partito del presidente ed esce di scena. Lo scorso febbraio aveva ritrovato la ribalta, in un'intervista con la quale prendeva le distanze dal regime.
Proprio sulla popolarità di colui che viene definito "il ministro dei poveri" e sul suo appeal presso le fasce più povere e disagiate della popolazione egiziana starebbero puntando i militari, oggetto di forti contestazioni per aver tradito la rivoluzione dello scorso gennaio e per la repressione brutale che si è consumata negli ultimi giorni: fonti ufficiali parlano di 41 morti tra i manifestanti, 36 dei quali in piazza Tharir, il luogo simbolo della prima rivoluzione, quella che aveva portato alla caduta di Mubarak. Dalla Casa Bianca è arrivato questa mattina un avvertimento alla giunta militare che regge il Paese: "Il potere passi al più presto nelle mani dei civili".
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