martedì, novembre 01, 2011
Un sistema ormai collaudato per la ricerca vocale con uno dei motori di ricerca tra i più famosi al mondo. Google non si accontenta e mette alla prova le potenzialità del servizio.

di Irene Poli

Dopo il successo di Siri di casa Apple e l'arrivo del concorrente Android col suo Iris (un caso che Iris letto al contrario sia Siri?), Google non resta a guardare e con un approccio come sempre molto ludico (basta pensare alle tante versioni della sua homepage a celebrare eventi e personaggi importanti), ha provveduto a precisare che il suo Google Voice Search, uscito a giugno 2011, non ha niente da invidiare ai nuovi “nati”. Per farlo, ha scelto di affidare ad alcuni ingegneri il compito di dimostrare le potenzialità del sistema di ricerca vocale in ambienti estremi e diametralmente opposti: il deserto nel Sud dell'Australia e le profondità della Grande barriera corallina. Un test a dir poco accattivante per ribadire la superiorità del sistema a chiunque voglia metterla in dubbio.

Per quanto riguarda l'esperimento nel deserto, i due ingegneri si sono posizionati a distanza l'uno dall'altro, servendosi poi di parabole per comunicare tra loro, e lo smartphone dotato di Google Voice Search è stato affidato a uno dei due. Così mentre l'altro interrogava il dispositivo su dove si trovasse il bagno più vicino, il suo collega visualizzava la risposta su Google Maps (guarda video).

Nella seconda prova ci si spinge ancora oltre, o meglio 'sotto': attrezzatura da sub, una maschera in cui inserire un microfono ed ecco che uno dei due ingegneri si immerge, tra fondali ricchi di fascino della Grande barriera corallina. La situazione qui è ancora più complessa, la voce attraverso il microfono chiuso nella maschera genera un suono meno pulito. Non sorprende quindi che il primo tentativo vada a vuoto, anche se bisogna dire che le parole risultavano confuse anche per un ascoltatore umano. Alla seconda prova invece, nessuna incomprensione e Google Voice Search trova quello che gli viene chiesto (guarda video).

Com’è facile intuire e come è precisato alla fine di questi stessi video, l'idea è quella di incentivare l'utente a usare il sistema e metterlo letteralmente alla prova nelle situazioni più disparate, toccando con mano la qualità del riconoscimento vocale Google, niente affatto inferiore a Siri o Iris.
A conclusione di ciò, Google ricorda che l'applicazione è disponibile sia su iPhone che su telefoni Android e chissà se tra i due litiganti sarà il terzo a godere.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

ehmm.. per la precisione Iris è nato come presa in giro di Siri: una sorta di esperimento per far vedere il risultato di pochissimi giorni di lavoro...

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa