Genova, S. Messa per le vittime
ChiesaCattolica - Sabato 12 novembre, alle 18, nella Cattedrale a Genova il Card. Angelo Bagnasco nel presiedere una Santa Messa a suffragio delle vittime della recente alluvione, ha ribadito la vicinanza della Chiesa ai famigliari: “Vorremmo che sentissero il nostro abbraccio rispettoso e la forza della preghiera che eleviamo a Dio”. “Con il cuore di Cristo – ha aggiunto - vorremmo abbracciare anche tutti coloro che hanno ancora vivo nell’ anima il terrore dell’acqua violenta, che ha invaso impietosa e devastato inarrestabile ambienti di lavoro e cose, gettando persone e famiglie in situazioni di disagio e spesso di grave desolazione”. E ha quindi confidato: “Negli occhi di coloro che spalavano fango dalle cose proprie o altrui, che cercavano con pazienza di salvare il salvabile, ho visto una grande forza che mi ha commosso; ho scorto in quegli sguardi semplici, in quei saluti, una dignità profonda; ho letto in quelle strette di mano fangose e nobili una determinazione assoluta di riprendere la vita quotidiana al più presto”.
All’indomani del nubifragio, il Cardinale aveva dichiarato che “i parroci con le loro comunità si rendono disponibili per affrontare i problemi più impellenti” e che “anche i seminaristi sono vicini alle persone più sole e in grave difficoltà”. La Conferenza Episcopale Italiana ha inoltre disposto, per rispondere alle necessità delle popolazioni liguri e toscane colpite dall’alluvione, un contributo straordinario di un milione di euro dai fondi dell’otto per mille destinati alla Chiesa cattolica. Tale somma si aggiunge alle raccolte promosse dalla Caritas.
ChiesaCattolica - Sabato 12 novembre, alle 18, nella Cattedrale a Genova il Card. Angelo Bagnasco nel presiedere una Santa Messa a suffragio delle vittime della recente alluvione, ha ribadito la vicinanza della Chiesa ai famigliari: “Vorremmo che sentissero il nostro abbraccio rispettoso e la forza della preghiera che eleviamo a Dio”. “Con il cuore di Cristo – ha aggiunto - vorremmo abbracciare anche tutti coloro che hanno ancora vivo nell’ anima il terrore dell’acqua violenta, che ha invaso impietosa e devastato inarrestabile ambienti di lavoro e cose, gettando persone e famiglie in situazioni di disagio e spesso di grave desolazione”. E ha quindi confidato: “Negli occhi di coloro che spalavano fango dalle cose proprie o altrui, che cercavano con pazienza di salvare il salvabile, ho visto una grande forza che mi ha commosso; ho scorto in quegli sguardi semplici, in quei saluti, una dignità profonda; ho letto in quelle strette di mano fangose e nobili una determinazione assoluta di riprendere la vita quotidiana al più presto”.
All’indomani del nubifragio, il Cardinale aveva dichiarato che “i parroci con le loro comunità si rendono disponibili per affrontare i problemi più impellenti” e che “anche i seminaristi sono vicini alle persone più sole e in grave difficoltà”. La Conferenza Episcopale Italiana ha inoltre disposto, per rispondere alle necessità delle popolazioni liguri e toscane colpite dall’alluvione, un contributo straordinario di un milione di euro dai fondi dell’otto per mille destinati alla Chiesa cattolica. Tale somma si aggiunge alle raccolte promosse dalla Caritas.
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