Aperta inchiesta dai servizi segreti statunitensi, i primi sospetti cadono sull'Iran
PeaceReporter - In seguito al ritrovamento di due depositi di proietti d'artiglieria trovati dai ribelli libici durante le incursioni per rovesciare il regime dell'ex rais, l'amministrazione americana ha aperto un'inchiesta per rintracciare la provenienza delle munizioni. I primi sospetti cadono sull'Iran, a rivelarlo il Washington Post, che cita funzionari statunitensi. Gli speciali proietti per armi chimiche, che la Libia riempiva con iprite, sarebbero rimasti nascosti per decenni. Ora i due siti sono sotto sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro.
Da Washington è scattata l'indagine guidata dalla Cia, mentre un alto funzionario americano, citato dal quotidiano, ha dichiarato: "Siamo abbastanza certi" che i proietti sono stati progettati su misura e prodotti in Iran per la Libia.
PeaceReporter - In seguito al ritrovamento di due depositi di proietti d'artiglieria trovati dai ribelli libici durante le incursioni per rovesciare il regime dell'ex rais, l'amministrazione americana ha aperto un'inchiesta per rintracciare la provenienza delle munizioni. I primi sospetti cadono sull'Iran, a rivelarlo il Washington Post, che cita funzionari statunitensi. Gli speciali proietti per armi chimiche, che la Libia riempiva con iprite, sarebbero rimasti nascosti per decenni. Ora i due siti sono sotto sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro.
Da Washington è scattata l'indagine guidata dalla Cia, mentre un alto funzionario americano, citato dal quotidiano, ha dichiarato: "Siamo abbastanza certi" che i proietti sono stati progettati su misura e prodotti in Iran per la Libia.
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