lunedì, novembre 28, 2011
E’ ancora incerto il numero dei dispersi a causa del naufragio di un’imbarcazione a vela carica di migranti avvenuto ieri di fronte alle coste di Carovigno (Brindisi)

Agenzia Misna - I morti accertati sono finora tre e 43 le persone tratte in salvo, uomini che hanno dichiarato di essere originari di Afghanistan, Iran, Iraq e Bangladesh, benché privi di documenti. Alcuni sopravvissuti hanno raccontato di essere partiti in 72 – su una barca, battente bandiera statunitense, lunga appena 11 metri – cinque giorni fa dalla Turchia e di aver fatto tappa in Grecia prima di raggiungere le acque pugliesi; a bordo ci sarebbero stati anche due scafisti. L’imbarcazione si è trovata in una stretta insenatura dove si è incagliata.

Due superstiti sono stati ricoverati in ospedale, gli altri versano in buone condizioni e sono stati trasferiti nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Restinco a Brindisi.

“Le notizie che abbiamo sui paesi di provenienza di questi profughi forse motiveranno il diritto di asilo o la protezione speciale o l’accoglienza per motivi umanitari. Ho fiducia nel lavoro della Commissione per il diritto d’asilo. Le direttive del Ministero dell’Interno aiuteranno a trovare la migliore soluzione..nel quadro dell’ordinamento esistente” ha detto all’Ansa il ministro per l’Integrazione, Andrea Riccardi.

La Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha sottolineato l’urgenza di garantire canali protetti per gli arrivi in mare, sviluppare una maggiore cooperazione internazionale e rivedere le quote per gli ingressi in Italia e in Europa da parte dei migranti provenienti dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo che vivono particolare fermento anche dopo la cosiddetta ‘primavera araba’.

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