Inaugurata a Roma la rassegna cinematografica che valorizza le diversità culturali del Mediterraneo
Giunge alla 17° edizione il MedFilm Festival 2011, la più antica rassegna internazionale della capitale dedicata alla cinematografia del Mediterraneo e al dialogo tra Europa, Maghreb e Medioriente. Dal 19 al 27 novembre Roma ospita, presso l’Auditorium della Conciliazione, un evento speciale che racconta la storia e le vicende legate al periodo della “Primavera Araba”. Nasce così una manifestazione che diventa crogiuolo di idee, dibattiti e messaggi da divulgare, come mostra lo stesso logo del festival: mettere in risalto la voglia di fare attraverso l’immagine dell’uomo che si alza dalla sedia dorata, rievocando la ricorrenza dell’anno del volontariato, è stata la geniale intuizione dell’artista Francesco Cuomo, che, per il terzo anno consecutivo ha inserito anche le mani, simbolo della passione creativa. Quella stessa passione ed emozione che i giovani registi e i personaggi già acclamati del settore hanno impiegato per la realizzazione dei film.
40 anteprime e 10 sezioni consentiranno ai visitatori di viaggiare virtualmente nel Mediterraneo attraverso i documentari che raccontano storie di amore, politica, religione, suscitando commozione, ironia e a volte anche scalpore a causa di temi delicati come la ricostruzione dell’imene (pratica diffusa in Tunisia). Tutti gli argomenti trattati dagli ideatori sono per serviti a descrivere un mondo di straordinario fascino storico-culturale, seppur caratterizzata da lati oscuri e violenti. Nella pellicola di apertura “Le nevi del Kilimandjaro” di Robert Guédiguian si racconta la vicenda di Michel, un uomo che nonostante abbia perso il lavoro continua a condurre un’esistenza felice insieme alla moglie Marie Claire, finché un giorno subiscono un’aggressione da parte di un ragazzo extracomunitario, che scopriranno poi essere un giovane operaio licenziato insieme a Michel che, peristinto di sopravvivenza, ha organizzato l’azione violenta per provvedere al proprio mantenimento e a quello dei suoi fratelli. Contesti differenti vengono invece presentati nel documentario di Angela Bulleri ed Esra Nazli Bekarslan intitolato “Io parlo italiano”: descrivendo le differenti modalità di integrazione di tre stranieri che si incontrano in una scuola per imparare l’italiano, si percepisce, attraverso le loro testimonianze, i differenti modi di integrazione all’insegna di una positività che unisce ironia e camuffa l’amarezza in allegria.
Ospite d’onore del Festival sarà Omar Sharif, che riceverà il Premio alla Carriera 2011 insieme all’attore e regista Sergiu Nicolaescu, mentre il premio Koinè sarà conferito all’artista internazionale Michelangelo Pistoletto. Adrian Paduraru rappresenterà la Romania, paese ambasciatore dell’Europa grazie ad una cinematografia in forte crescita sia per qualità che per intensità dei contenuti.
Numerosi ospiti di prestigio parteciperanno alla rassegna, fra cui la regista di “Dowaha”, Raja Amari, che racconterà i momenti che hanno preceduto la Primavera Araba riflettendo sulle prospettive future insieme a Mourad Ben Cheik, autore dell’importante documentario “No More Fear”, e Jamel Mokni, con il suo controverso “Hymen National”. Sarà sicuramente un’occasione per intravedere, negli orizzonti europei, nuovi confini da raggiungere, conoscere e comprendere anche attraverso la visione di un film.
Giunge alla 17° edizione il MedFilm Festival 2011, la più antica rassegna internazionale della capitale dedicata alla cinematografia del Mediterraneo e al dialogo tra Europa, Maghreb e Medioriente. Dal 19 al 27 novembre Roma ospita, presso l’Auditorium della Conciliazione, un evento speciale che racconta la storia e le vicende legate al periodo della “Primavera Araba”. Nasce così una manifestazione che diventa crogiuolo di idee, dibattiti e messaggi da divulgare, come mostra lo stesso logo del festival: mettere in risalto la voglia di fare attraverso l’immagine dell’uomo che si alza dalla sedia dorata, rievocando la ricorrenza dell’anno del volontariato, è stata la geniale intuizione dell’artista Francesco Cuomo, che, per il terzo anno consecutivo ha inserito anche le mani, simbolo della passione creativa. Quella stessa passione ed emozione che i giovani registi e i personaggi già acclamati del settore hanno impiegato per la realizzazione dei film.
40 anteprime e 10 sezioni consentiranno ai visitatori di viaggiare virtualmente nel Mediterraneo attraverso i documentari che raccontano storie di amore, politica, religione, suscitando commozione, ironia e a volte anche scalpore a causa di temi delicati come la ricostruzione dell’imene (pratica diffusa in Tunisia). Tutti gli argomenti trattati dagli ideatori sono per serviti a descrivere un mondo di straordinario fascino storico-culturale, seppur caratterizzata da lati oscuri e violenti. Nella pellicola di apertura “Le nevi del Kilimandjaro” di Robert Guédiguian si racconta la vicenda di Michel, un uomo che nonostante abbia perso il lavoro continua a condurre un’esistenza felice insieme alla moglie Marie Claire, finché un giorno subiscono un’aggressione da parte di un ragazzo extracomunitario, che scopriranno poi essere un giovane operaio licenziato insieme a Michel che, peristinto di sopravvivenza, ha organizzato l’azione violenta per provvedere al proprio mantenimento e a quello dei suoi fratelli. Contesti differenti vengono invece presentati nel documentario di Angela Bulleri ed Esra Nazli Bekarslan intitolato “Io parlo italiano”: descrivendo le differenti modalità di integrazione di tre stranieri che si incontrano in una scuola per imparare l’italiano, si percepisce, attraverso le loro testimonianze, i differenti modi di integrazione all’insegna di una positività che unisce ironia e camuffa l’amarezza in allegria.
Ospite d’onore del Festival sarà Omar Sharif, che riceverà il Premio alla Carriera 2011 insieme all’attore e regista Sergiu Nicolaescu, mentre il premio Koinè sarà conferito all’artista internazionale Michelangelo Pistoletto. Adrian Paduraru rappresenterà la Romania, paese ambasciatore dell’Europa grazie ad una cinematografia in forte crescita sia per qualità che per intensità dei contenuti.
Numerosi ospiti di prestigio parteciperanno alla rassegna, fra cui la regista di “Dowaha”, Raja Amari, che racconterà i momenti che hanno preceduto la Primavera Araba riflettendo sulle prospettive future insieme a Mourad Ben Cheik, autore dell’importante documentario “No More Fear”, e Jamel Mokni, con il suo controverso “Hymen National”. Sarà sicuramente un’occasione per intravedere, negli orizzonti europei, nuovi confini da raggiungere, conoscere e comprendere anche attraverso la visione di un film.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.