Suor Eliza, Missionaria della Carità, ha dovuto cambiare convento, consegnare il suo passaporto e ha il divieto di uscire dal Paese. Una telefonata anonima accusava la religiosa di traffico illegale di bambini nel suo ostello per ragazze madri.
Asianews - Colombo. Suor Eliza, la Missionaria della Carità arrestata perché “vende bambini”, è stata rilasciata. Nella serata di ieri, il magistrato Yvonne Fernando ha disposto la sua liberazione, fissando una cauzione di 7.500 rupie (circa 50 euro) per ogni capo d’imputazione, oltre a una cauzione di sicurezza di 50mila rupie (circa 330 euro). La religiosa di Madre Teresa dovrà stare in un altro convento della congregazione, consegnare il suo passaporto e non potrà lasciare il Paese finché il caso non sarà chiuso. Il nuovo appello si terrà il prossimo 1mo dicembre.
Su ordine della National Child Protection Authority (Ncpa), un organismo indipendente che risponde all’ufficio del presidente Mahinda Rajapaksa, la polizia aveva arrestato suor Mary Eliza nella notte del 25 novembre scorso. Qualche giorno prima, una telefonata anonima giunta alla polizia accusava la religiosa di vendere bambini nel suo Prem Nivesa, l’ostello per ragazze madri di Morutwa (Colombo) gestito dalle Missionarie. Così il 23 novembre forze dell’ordine e membri della Ncpa hanno fatto irruzione nel Prem Nivesa: dopo aver messo a soqquadro l’intera casa e aver interrogato le ragazze lì ospiti, le autorità hanno portato via i registri e posto sotto sequestro l’edificio.
Al momento, il Prem Nivesa accoglie 75 bambini e 32 donne incinte, di cui 12 arrivate da poco. L’ostello è uno dei punti di riferimento per le associazioni che si occupano di adozioni di bambini dello Sri Lanka. Con l’arresto della suora, le adozioni in corso (anche con l’Italia) sono state bloccate, ma gli aspiranti genitori sperano che con la notizia del rilascio la situazione si sblocchi al più presto.
Asianews - Colombo. Suor Eliza, la Missionaria della Carità arrestata perché “vende bambini”, è stata rilasciata. Nella serata di ieri, il magistrato Yvonne Fernando ha disposto la sua liberazione, fissando una cauzione di 7.500 rupie (circa 50 euro) per ogni capo d’imputazione, oltre a una cauzione di sicurezza di 50mila rupie (circa 330 euro). La religiosa di Madre Teresa dovrà stare in un altro convento della congregazione, consegnare il suo passaporto e non potrà lasciare il Paese finché il caso non sarà chiuso. Il nuovo appello si terrà il prossimo 1mo dicembre.
Su ordine della National Child Protection Authority (Ncpa), un organismo indipendente che risponde all’ufficio del presidente Mahinda Rajapaksa, la polizia aveva arrestato suor Mary Eliza nella notte del 25 novembre scorso. Qualche giorno prima, una telefonata anonima giunta alla polizia accusava la religiosa di vendere bambini nel suo Prem Nivesa, l’ostello per ragazze madri di Morutwa (Colombo) gestito dalle Missionarie. Così il 23 novembre forze dell’ordine e membri della Ncpa hanno fatto irruzione nel Prem Nivesa: dopo aver messo a soqquadro l’intera casa e aver interrogato le ragazze lì ospiti, le autorità hanno portato via i registri e posto sotto sequestro l’edificio.
Al momento, il Prem Nivesa accoglie 75 bambini e 32 donne incinte, di cui 12 arrivate da poco. L’ostello è uno dei punti di riferimento per le associazioni che si occupano di adozioni di bambini dello Sri Lanka. Con l’arresto della suora, le adozioni in corso (anche con l’Italia) sono state bloccate, ma gli aspiranti genitori sperano che con la notizia del rilascio la situazione si sblocchi al più presto.
di Melani Manel Perera
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