Intanto nel Paese è escalation di violenza
PeaceReporter - Per la prima volta nella sua storia la Lega Araba ha approvato delle sanzioni nei confronti di un suo membro, il regime siriano di Bashar al Assad, per la dura repressione che sta perpetrando da otto mesi contro gli oppositori del governo. Il provvedimento segue la sospensione da membro già applicata nei riguardi della Siria per non aver accettato gli accordi proposti dalla Lega per un processo di pace. Tra le misure, sono previsti il congelamento dei conti bancari del governo e delle transazioni commerciali, il divieto di visto di ingresso nei Paesi della Lega per gli esponenti del regime, l'interruzione delle relazioni con la Banca centrale siriana e degli investimenti nel Paese.
Durante la riunione, svoltasi ieri al Cairo, sede dell'organizzazione, il presidente di turno, premier del Qatar, Hamad ben Jasem al Than, ha sottolineato l'urgenza delle misure; si sono dichiarati contrari il Libano, tradizionalmente vicino a Damasco, e l'Iraq.
Mentre procedono le trattative diplomatiche però in Siria la violenza non ha tregua: ieri, secondo alcuni media non controllati dal regime, sarebbero stati uccisi almeno 31 civili, mentre nella scorsa notte le forze di sicurezza siriane hanno aperto il fuoco su alcune famiglie di rifugiati per impedire loro di passare il confine con la Giordania. I rifugiati sarebbero riusciti comunque a raggiungere la Giordania, dove sarebbero stati sottoposti a cure mediche. È quanto riferisce il quotidiano Jordan Times citando fonti del governo. L'episodio avrebbe avuto luogo presso il valico di frontiera di Jaber, 90 chilometri a nord di Damasco.
PeaceReporter - Per la prima volta nella sua storia la Lega Araba ha approvato delle sanzioni nei confronti di un suo membro, il regime siriano di Bashar al Assad, per la dura repressione che sta perpetrando da otto mesi contro gli oppositori del governo. Il provvedimento segue la sospensione da membro già applicata nei riguardi della Siria per non aver accettato gli accordi proposti dalla Lega per un processo di pace. Tra le misure, sono previsti il congelamento dei conti bancari del governo e delle transazioni commerciali, il divieto di visto di ingresso nei Paesi della Lega per gli esponenti del regime, l'interruzione delle relazioni con la Banca centrale siriana e degli investimenti nel Paese.
Durante la riunione, svoltasi ieri al Cairo, sede dell'organizzazione, il presidente di turno, premier del Qatar, Hamad ben Jasem al Than, ha sottolineato l'urgenza delle misure; si sono dichiarati contrari il Libano, tradizionalmente vicino a Damasco, e l'Iraq.
Mentre procedono le trattative diplomatiche però in Siria la violenza non ha tregua: ieri, secondo alcuni media non controllati dal regime, sarebbero stati uccisi almeno 31 civili, mentre nella scorsa notte le forze di sicurezza siriane hanno aperto il fuoco su alcune famiglie di rifugiati per impedire loro di passare il confine con la Giordania. I rifugiati sarebbero riusciti comunque a raggiungere la Giordania, dove sarebbero stati sottoposti a cure mediche. È quanto riferisce il quotidiano Jordan Times citando fonti del governo. L'episodio avrebbe avuto luogo presso il valico di frontiera di Jaber, 90 chilometri a nord di Damasco.
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