Dalle pareti sbucano tappi verdi, rossi e blu: nel villaggio di Sabon Yelwa, nello Stato di Kaduna, una casa prototipo indica che il futuro delle bottiglie di plastica non è nelle discariche.
Agenzia Misna - “Vengono a vederla e spesso ci chiedono di costruirne una simile, magari con alcune varianti” racconta alla MISNA Habiba Ahmed Ali, coordinatrice di Development Association for Renewable Energy (Dare), l’organizzazione non governativa nigeriana responsabile del progetto. La casa è fatta di 14.000 bottiglie riempite di sabbia, legate tra loro e attaccate una sull’altra con fango e cemento. Secondo i responsabili del progetto, l’abitazione è anti-incendio e mantiene all’interno una temperatura costante di 18 gradi centigradi. L’energia sarebbe garantita dai pannelli solari e dal riciclo di scarti umani e animali.
Secondo i calcoli degli esperti, in Nigeria si buttano via ogni giorno tre milioni di bottiglie di plastica. “Quasi sempre – dice Ahmed Ali – finiscono in strada o per terra: riutilizzandole si può fare un po’ di pulizia e magari dare un tetto a chi non l’aveva”. La casa prototipo è piaciuta anche ad alcune suore della congregazione delle Sorelle di Nazareth, che si sono prenotate per un gazebo.
Agenzia Misna - “Vengono a vederla e spesso ci chiedono di costruirne una simile, magari con alcune varianti” racconta alla MISNA Habiba Ahmed Ali, coordinatrice di Development Association for Renewable Energy (Dare), l’organizzazione non governativa nigeriana responsabile del progetto. La casa è fatta di 14.000 bottiglie riempite di sabbia, legate tra loro e attaccate una sull’altra con fango e cemento. Secondo i responsabili del progetto, l’abitazione è anti-incendio e mantiene all’interno una temperatura costante di 18 gradi centigradi. L’energia sarebbe garantita dai pannelli solari e dal riciclo di scarti umani e animali.
Secondo i calcoli degli esperti, in Nigeria si buttano via ogni giorno tre milioni di bottiglie di plastica. “Quasi sempre – dice Ahmed Ali – finiscono in strada o per terra: riutilizzandole si può fare un po’ di pulizia e magari dare un tetto a chi non l’aveva”. La casa prototipo è piaciuta anche ad alcune suore della congregazione delle Sorelle di Nazareth, che si sono prenotate per un gazebo.
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