giovedì, dicembre 01, 2011
La piccola isola, abitata in prevalenza da cristiani e cattolici, è rimasta vittima delle piogge torrenziali. Una frana gigantesca ha spazzato via decine di case all’improvviso. Nel 2004 e nel 2005 tsunami e terremoto avevano provocato quasi duemila morti, e costretto gli abitanti ad abbandonare l’isola.

Indonesia (AsiaNews) - Nias, una piccola isola a nord di Sumatra è stata colpita ancora una volta da un disastro naturale. Alle prime luci dell’alba di oggi una frana gigantesca ha spazzato il villaggio di Barije nel distretto di Majo. Oltre ad aver colpito 37 case, la frana ha sepolte vive almeno 30 persone. Sette finora sono le vittime confermate, ma si teme per la sorte di altri 50 , che sono ancora intrappolati sotto enormi depositi di fango dopo che una pioggia torrenziale si è rovesciata sull’area da ieri pomeriggio.

Nias è stata devastata nel 2004 dallo tsunami e dal terremoto, che hanno obbligato i locali a lasciare le loro case e trasferirsi su un’altra isola indonesiana. Quelli che ne avevano i mezzi hanno deciso di lasciare Nias in maniera definitiva, e hanno iniziato una nuova vita a Jakarta o in altre zone. La maggioranza dei residenti sono cristiani e cattolici. L’isola di Nias è situata ad almeno 120 km dalla città più vicina di Sumatra e può essere raggiunta con un viaggio di dieci ore in traghetto, o in 45 minuti con piccoli aerei da Medan, la capitale della provincia di Sumatra nord.

Nel dicembre 2004 almeno 300 residenti di Nias sono rimasti uccisi dallo tsunami, che ha distrutto tutte le case e ha obbligato almeno diecimila persone a diventare rifugiati senzatetto. Un anno più tardi l’isola è stata colpita da un altro grande terremoto che ha tolto la vita a 1500 persone.

Il disastro naturale di Nias costituisce un’altra brutta notizia per l’Indonesia, nel momento in cui il Paese è choccato dall’incidente avvenuto a Kutai Kartanegara, nell’East Borneo (Kalimantan), dove un ponte lungo 730 metri è crollato all’improvviso coinvolgendo veicoli e pedoni nel collasso. Almeno 20 persone sono morte, e probabilmente il bilancio delle perdite in vite umane per questo disastro salirà ancora.

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