giovedì, dicembre 29, 2011
È stato arrestato il presunto autore materiale dell’omicidio di padre Fausto Tentorio, missionario italiano del Pontificio istituto missioni estere (Pime) freddato lo scorso 17 ottobre nel cortile della sua parrocchia ad Arakan, Cotabato nord, nell’isola di Mindanao.

Agenzia Misna - “Lo ha annunciato il segretario alla giustizia, Leila de Lima, ma a me non è stato riferito nulla direttamente. Ho sentito la notizia da altre fonti. Aspettiamo di vedere quali saranno gli sviluppi” ha detto alla MISNA padre Gianni Re, superiore regionale del Pime raggiunto telefonicamente a Manila, capitale delle Filippine, dove complessivamente sono impegnati 21 padri della congregazione.

Secondo la ricostruzione riferita dalla stampa locale, il presunto assassino, Jimmy Ato, è stato arrestato dagli agenti dell’ufficio regionale del National Bureau of Investigation a Mindanao. Alcuni testimoni avrebbero identificato Ato come l’uomo che ha sparato sul sacerdote, prima di raggiungere un complice alla guida di una moto, forse il fratello, Robert. Quest’ultimo, presente al momento dell’arresto di Jimmy, avrebbe aperto il fuoco contro i poliziotti, senza provocare feriti.

L’omicidio di Padre Tentorio, padre ‘Pops’ (piccolo padre) come lo chiamavano i fedeli, ha commosso decine di migliaia di persone, in particolare tra le comunità autoctone, i ‘lumad’, a fianco delle quali aveva sempre lavorato. Il crimine ha anche attirato i riflettori su un’area in cui s’intrecciano interessi economici e minerari, rivalità politiche, aspirazioni indipendentiste, antiche ribellioni e coabitazione interreligiosa.

A gestire la parrocchia della Madre del perpetuo soccorso ad Arakan resta un altro padre italiano del Pime, che da qualche anno collaborava con padre Tentorio.

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