martedì, dicembre 27, 2011
Potrebbe salire a 2000 morti il bilancio della tempesta tropicale Washi che una decina di giorni fa ha colpito l’isola di Mindanao, nel sud delle Filippine.

Radio Vaticana - Lo affermano le autorità locali. Finora i corpi recuperati sono oltre 1200, ma centinaia di persone risultano disperse. Immediato l’intervento della comunità internazionale con l’invio di aiuti umanitari. Migliaia sono gli sfollati che hanno bisogno di soccorsi urgenti, come afferma, al microfono di Federico Piana, il presidente di Unicef-Italia, Paola Bianchi: ascolta

R. – Gli sfollati superano i 400 mila. Le famiglie alle quali l’Unicef, nei primi due giorni dalla tempesta tropicale Washi, è riuscita a portare aiuti attraverso la fornitura di kit di potabilizzazione dell’acqua ed igienico-sanitari sono ben 15 mila. Questi sono stati i primi interventi resi necessari ed indispensabili; perché la tempesta tropicale ha completamente distrutto la rete idrica delle città di Cagayan de Oro e di Iligan, che sono le più popolose dell’isola di Mindanao, nelle Filippine. Questo consente di intervenire in prima battuta per evitare che ci siano problemi di ordine sanitario, e quindi l’acqua potabile prima di tutto.

D. – I bambini colpiti da queste inondazioni sono 200 mila. Conferma questo dato?


R. – Le vittime sono tantissime: 20 mila di questi bambini sono già ospiti dei centri di accoglienza e ricevono lì tutte le cure del caso. A brevissimo si procederà anche con il loro censimento, perché tutti sappiamo, per esperienza, che quando accadono eventi di questo tipo c’è la dispersione dei bambini dalle loro famiglie. Sarà perciò necessario prevenire ogni genere di problema legato alla sparizione dei bambini e quindi si procederà con il censimento. Sarà poi la volta del ricongiungimento con le loro famiglie laddove si rendesse necessario.

D. – Quanto serve in denaro?

R. – L’appello dell’Unicef Internazionale è di 5,8 milioni di dollari. Sono veramente tanti. L’appello è che dobbiamo donare, siamo chiamati tutti a fare la nostra parte affinché in questa zona del mondo si possa intervenire in maniera efficace. La speranza è innanzitutto quella che questo Natale possa essere un buon Natale anche per loro. (vv)


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