Apprendiamo con costernazione dal “Quotidiano net” di oggi un ennesimo episodio di sanguinaria barbarie in un paese nordafricano che passa ormai come occidentalizzato
di Silvio Foini
Il ministro degli interni di Riad ha reso noto in un comunicato dell’agenzia di stampa statale Spa, come se fosse una notizia di cui vantarsi, che una donna, certa Amina bint Abdulhalim Nassar, accusata di praticare la stregoneria e arti magiche, attività assolutamente proibite in quel paese, è stata regolarmente giustiziata mediante decapitazione. E’ stata ampiamente diffusa anche la fotografia dell’esecuzione in cui si vede il boia che, stretta nella mano sinistra una spada, si appresta all’orrendo atto. Noi, per non recare offesa ai lettori non la pubblichiamo. Il fatto è accaduto nella provincia settentrionale di Jawf.
Nel mese di ottobre di quest’anno la stessa sorte è toccata ad un’altra sventurata, condannata per aver ucciso il marito avendo dato alle fiamme la sua abitazione. Nel corrente anno ben 73 sono state le decapitazioni eseguite in Arabia Saudita.
Ci viene difficile commentare quanto accaduto e ci viene difficile anche cercarne le ragioni, trovandole, senza giustificare assolutamente quanto accaduto, in una legge ancora antica e millenaria ove il rispetto della vita altrui è un’utopia. Comunque contrari alla pena di morte per cultura e civiltà, non giustifichiamo paesi come gli Stati Uniti d’America e molti altri che si dichiarano “civili” ma che ancora adottano questa barbara pratica di giustizia. L’umanità deve ancora percorrere molta strada sulla via del rispetto verso la vita, che è dono di Dio Creatore e che solamente Lui, nella sua infinita giustizia, può togliere.
di Silvio Foini
Il ministro degli interni di Riad ha reso noto in un comunicato dell’agenzia di stampa statale Spa, come se fosse una notizia di cui vantarsi, che una donna, certa Amina bint Abdulhalim Nassar, accusata di praticare la stregoneria e arti magiche, attività assolutamente proibite in quel paese, è stata regolarmente giustiziata mediante decapitazione. E’ stata ampiamente diffusa anche la fotografia dell’esecuzione in cui si vede il boia che, stretta nella mano sinistra una spada, si appresta all’orrendo atto. Noi, per non recare offesa ai lettori non la pubblichiamo. Il fatto è accaduto nella provincia settentrionale di Jawf.
Nel mese di ottobre di quest’anno la stessa sorte è toccata ad un’altra sventurata, condannata per aver ucciso il marito avendo dato alle fiamme la sua abitazione. Nel corrente anno ben 73 sono state le decapitazioni eseguite in Arabia Saudita.
Ci viene difficile commentare quanto accaduto e ci viene difficile anche cercarne le ragioni, trovandole, senza giustificare assolutamente quanto accaduto, in una legge ancora antica e millenaria ove il rispetto della vita altrui è un’utopia. Comunque contrari alla pena di morte per cultura e civiltà, non giustifichiamo paesi come gli Stati Uniti d’America e molti altri che si dichiarano “civili” ma che ancora adottano questa barbara pratica di giustizia. L’umanità deve ancora percorrere molta strada sulla via del rispetto verso la vita, che è dono di Dio Creatore e che solamente Lui, nella sua infinita giustizia, può togliere.
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