martedì, dicembre 13, 2011
Benedetto XVI ha fatto l’annuncio durante una messa solenne in San Pietro dedicata alla Vergine di Guadalupe e al bicentenario dell’indipendenza di alcuni Paesi latino americani. Il regime comunista di Cuba, che ha come partner principale la Cina popolare, cerca l’appoggio della Chiesa per un piano di riforme di grande impatto sociale.

AsiaNews (Città del Vaticano) - Benedetto XVI si recherà a Cuba e in Messico prima della Pasqua 2012: l’ha annunciato il Papa stesso, ieri pomeriggio durante la solenne celebrazione in San Pietro della messa nella solennità della Vergine di Guadalupe, uno dei santuari mariani più celebri e venerati del continente. La messa voleva anche celebrare il bicentenario dell’indipendenza di alcuni Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Per l’occasione è stata celebrata la “Missa criolla”, la messa creola, del compositore argentino Ariel Ramirez, scomparso l’anno scorso.

Benedetto XVI ha rivolto l’augurio che “la luce di Dio brilli, ogni volta di più, sul volto di ciascuno dei figli di questa amata terra e che la grazia salvifica orienti le loro decisioni” per la costruzione di una società diretta allo sviluppo del bene, al trionfo dell’amore e alla diffusione della giustizia. E poi ha fatto l’annuncio atteso: “Con questi vivi desideri, e sostenuto dall’aiuto della Provvidenza divina, ho l’intenzione di intraprendere un viaggio apostolico prima della santa Pasqua a Messico e Cuba, per proclamare là la parola di Cristo, così che si confermi la convinzione che questo è un momento prezioso per evangelizzare con una fede giusta, una speranza viva e una carità ardente”.

Il Papa non ha fornito le date precise del suo viaggio pastorale. Pasqua 2012 cadrà l’8 aprile; le date probabili sono il periodo compreso fra il 23 e il 28 marzo. I medici hanno posto dei limiti per quanto riguarda i luoghi. Così per ragioni di salute è esclusa una tappa a Città del Messico, troppo alta; i vescovi messicani allora hanno consigliato, e il suggerimento è stato accolto, tre centri: León, Silao e Guanajuato, nello Stato di Guanajuato, l’unico mai toccato da Giovanni Paolo II nei suoi numerosi viaggi messicani. Il Papa visiterà anche il santuario del Cerro del Cubilete. Ma sempre per ragioni di altitudine, non potrà recarsi al santuario di Guadalupe.

Proprio alla Virgen de Guadalupe si è rivolto nella sua omelia: “Affido tutti questi propositi alla mediazione amorosa di Santa Maria di Guadalupe, così come le sorti attuali delle nazioni latino americane e caraibiche, e il cammino che stanno percorrendo verso un domani migliore”; e ha chiesto che i cristiani del continente offrano “modelli eroici di virtù cristiane nelle differenti situazioni di vita e di ambienti sociali, così che il loro esempio favorisca ogni voltà di più una nuova evangelizzazione”.

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