Grecia: spaventosa la crisi che ha semidistrutto economicamente la patria dell’arte e della filosofia
di Silvio Foini
Si può dire che il paese ellenico sia isolato o quasi dal contesto del mondo esterno. La stampa è in sciopero e prosegue l'agitazione dei dipendenti di tutti i mezzi d'informazione pubblica: a partire dalle 6 di mercoledì fino alla stessa ora di venerdi 16 dicembre i dipendenti della Televisione, dell'Agenzia di stampa Ape-Mpe, delle stazioni radio delle autonomie locali e del canale tv del Parlamento incrociano le braccia contro la politica governativa nel settore. Il Paese è isolato, non ci sono notizie.
Nel settore pubblico pende sul capo dei dipendenti la spada di Damocle: 150.000 da licenziare entro il 2015 per ridurre drasticamente la spesa dello Stato, e non è tutto. Il Fondo Monetario Europeo, l’Unione Europea e la Banca Centrale Europea, la cosiddetta troika, hanno infatti detto che questa è solamente una delle misure che i creditori internazionali hanno chiesto il 13 dicembre nel loro incontro con il ministro della riforma dell’Amministrazione statale Reppas. Quest’ultimo ha spiegato che la manovra della sospensione provvisoria del personale in eccedenza non ha dato i frutti sperati in quanto applicata in tutta fretta e senza la giusta valutazione del settore pubblico.
Altro durissimo colpo sulla popolazione l’aumento della benzina, le tasse esorbitanti sulla casa e la riduzione degli stipendi decurtati in parecchi casi della tredicesima e della quattordicesima. Si stima che entro la fine di quest’anno gli automobilisti greci che restituiranno le targhe delle macchine, in quanto non più in grado di pagare la tassa di circolazione dei veicoli, saranno circa il 200 per cento dell’anno passato!
Questo il prezzo che sta pagando la Grecia per l’entrata in Europa. Azzannata mortalmente alla gola dal mostro del default, conta i giorni che rimangono sino al gennaio prossimo, quando anche i piccoli risparmiatori conosceranno il proprio destino. Noi, dal canto nostro, facciamo gli auguri al governo Monti affinché allontani con le sue riforme, popolari o meno che siano, questo sciagurato destino toccato alla Grecia.
di Silvio Foini
Si può dire che il paese ellenico sia isolato o quasi dal contesto del mondo esterno. La stampa è in sciopero e prosegue l'agitazione dei dipendenti di tutti i mezzi d'informazione pubblica: a partire dalle 6 di mercoledì fino alla stessa ora di venerdi 16 dicembre i dipendenti della Televisione, dell'Agenzia di stampa Ape-Mpe, delle stazioni radio delle autonomie locali e del canale tv del Parlamento incrociano le braccia contro la politica governativa nel settore. Il Paese è isolato, non ci sono notizie.
Nel settore pubblico pende sul capo dei dipendenti la spada di Damocle: 150.000 da licenziare entro il 2015 per ridurre drasticamente la spesa dello Stato, e non è tutto. Il Fondo Monetario Europeo, l’Unione Europea e la Banca Centrale Europea, la cosiddetta troika, hanno infatti detto che questa è solamente una delle misure che i creditori internazionali hanno chiesto il 13 dicembre nel loro incontro con il ministro della riforma dell’Amministrazione statale Reppas. Quest’ultimo ha spiegato che la manovra della sospensione provvisoria del personale in eccedenza non ha dato i frutti sperati in quanto applicata in tutta fretta e senza la giusta valutazione del settore pubblico.
Altro durissimo colpo sulla popolazione l’aumento della benzina, le tasse esorbitanti sulla casa e la riduzione degli stipendi decurtati in parecchi casi della tredicesima e della quattordicesima. Si stima che entro la fine di quest’anno gli automobilisti greci che restituiranno le targhe delle macchine, in quanto non più in grado di pagare la tassa di circolazione dei veicoli, saranno circa il 200 per cento dell’anno passato!
Questo il prezzo che sta pagando la Grecia per l’entrata in Europa. Azzannata mortalmente alla gola dal mostro del default, conta i giorni che rimangono sino al gennaio prossimo, quando anche i piccoli risparmiatori conosceranno il proprio destino. Noi, dal canto nostro, facciamo gli auguri al governo Monti affinché allontani con le sue riforme, popolari o meno che siano, questo sciagurato destino toccato alla Grecia.
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Sono presenti 2 commenti
E ALLORA "FORZA MONTI!" ALTROCHÉ "FORZA ITALIA!"
Sono d'accordo con:forza MONTI! Ma un invito(anche se conta poco) a tutti quelli che remano contro, come si può vedere Monti ascolta tutti, appone modifiche dove si può ma va avanti per la sua strada che è quella giusta, non lo vedo "disperato" ma determinato. Lui conosce i problemi non solo italiani ma europei e non si piega a proteste da pecorai nè a favoritismi; di fronte ad una personalità tanto meritevole la politica dovrebbe inchinarsi e imparare e non dare spettacoli che pensavamo di non vedere più! Quella pseudo classe politica deve sparire, sono loro i più arroganti e..ignoranti!
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