mercoledì, dicembre 14, 2011
Capi d’abbigliamento “rigenerati” per ricostruire lavoro e diritti

Le lavoratrici in cassa integrazione della Hitman hanno trasformato gli abiti raccolti dalla coop. Vesti Solidale di Caritas Ambrosiana in nuovi capi d'abbigliamento e accessori. Sabato 17 e domenica 18 dicembre il frutto della loro creatività sarà venduto in un’asta benefica. Il ricavato servirà a sostenere il laboratorio Taivè. Il progetto è stato finanziato dalla Direzione Generale Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, tramite il Fondo Sociale Europeo.

Un vecchio paio di pantaloni trasformato in un abito da sera. Una minigonna rivisitata e tornata a nuova vita come pochette. Fanno parte delle 5 collezioni coordinate realizzate dalle lavoratrici in cassa integrazione con gli abiti donati da Caritas Ambrosiana. Ora la loro creatività e inventiva si tradurranno in solidarietà a favore di altre donne che vivono una condizione difficile. Con il ricavato della vendita dei capi di abbigliamento e accessori “rigenerati” sarà infatti sostenuto un progetto di reinserimento sociale a favore di donne rom.

Il corso di formazione professionale realizzato - in accordo con parti sociali e istituzioni – dalla società Metodi - Asscom e Aleph srl per le dipendenti del sito produttivo di Corsico dell’azienda tessile Hitman (ex-gruppo Nino Cerruti), ha proposto alle 54 operaie un percorso specifico, centrato sull’acquisizione di competenze sartoriali. Attraverso il riciclo degli abiti usati raccolti dalla cooperativa Vesti Solidale (che ha sostenuto il progetto con la donazione di circa 200 kg di materiale) le lavoratrici, divise in 5 gruppi, hanno ideato e prodotto oltre 150 capi d’abbigliamento e accessori “rigenerati”. Nei laboratori sartoriali condotti dai docenti Alessandra Impalli, Bartolomeo Romito, Paola Della Pergola, Marina Spadafora e Giorgio Galli hanno imparato a progettare e realizzare una collezione coordinata per donna, seguendo tutto il processo creativo e produttivo, dall’ideazione del mood board al prodotto finito.

Un percorso di riqualificazione significativo, per chi – come le dipendenti Hitman – proviene da un’esperienza lavorativa assai parcellizzata e “tayloristica” e che, attraverso il restyling, ha portato alla creazione di capi unici. Nascono così le loro proposte autunno/inverno dall’ispirazione originale, sognante ed ironica: “Diario d’autunno”, “La dolce vita”, “Una notte in crociera”, “Il mare d’inverno”, “Masculin Lady”.

Al progetto hanno contribuito anche le 7 impiegate utenti del corso, che hanno sviluppato con le loro colleghe gli aspetti commerciali – guidate da Enza Di Lillo, Paolo Tua, Andrea Medici – e espositivi – con Rino Di Terlizzi – partecipando, inoltre, all’ideazione dell’iniziativa finale – area marketing/promozione curata da Silvia Marastoni.

L’approccio al lavoro socialmente utile e all’eco-sostenibiltà (altri ingredienti del corso di riqualificazione professionale di Metodi), si sono poi coniugati con l’inserimento sociale di soggetti svantaggiati, obiettivo della cooperativa Vesti Solidale e del laboratorio Taivè. Le stesse lavoratrici hanno deciso di aiutare altre donne in difficoltà, donando a Caritas Ambrosiana il frutto del loro lavoro.

“Ricomincio da Capo” è una vendita-asta di beneficenza voluta da Caritas Ambrosiana: un “circuito virtuoso” che, reintroducendo nel mercato abiti scartati, destinati altrimenti a diventare rifiuti, crea nuove e inedite relazioni tra lavoratrici a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e donne emarginate per la loro origine etnica, in un percorso che mira a ricostruire lavoro e diritti. Il ricavato della vendita servirà infatti a sostenere l’attività del laboratorio sartoriale Taivè, realizzato da Caritas Ambrosiana allo scopo di avviare al lavoro donne rom.

Nel laboratorio, in via Wild 27b (angolo via Carpi), nel quartiere di Lambrate, sono impiegate 8 donne rom che, anche grazie a questa opportunità, hanno potuto lasciare i campi di via Novara e Triboniano e iniziare con le loro famiglie un percorso d’inserimento sociale. Le loro attività è coordinata da due operatrici, Anna Cavallari e Matilde Bornati, ed è sostenuta da un gruppo di 10 volontari. “Ricomincio da Capo” è anche un esempio di cosa può fare la solidarietà femminile quando entra in circolo.

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