Un commento degli editorialisti economici di Città Nuova sui tagli non affrontati dal governo Monti
Città Nuova - Oggi inizia la settimana di scioperi contro i provvedimenti del governo Monti, necessari per evitare il tracollo del Paese, ma non sufficientemente equi nei tagli e nei prelievi. Ci sono punti su cui le scelte governative non sono state particolarmente severe, mentre altri nodi sono rimasti sospesi. Abbiamo chiesto a due editorialisti economici di Città Nuova di suggerire quali tagli andrebbero ancora fatti. Io credo che si potesse fare di più sui patrimoni e meno sull’ Iva: ben 16 miliardi sono attesi dall'Iva e soli 500 milioni dalle tasse sui patrimoni. I tagli non hanno toccato i troppi enti pubblici inutili o ipertrofici. Ci sono università con troppo personale e troppa burocrazia politica, creata spesso dal clientelismo del passato. Si potrebbe ridurre di più sui mega stipendi e sulle mega pensioni dei dipendenti pubblici. Comunque occorre sostenere la manovra, altrimenti ci attende solo il default.
Capisco le proteste di fronte alla gravità del sacrificio delle pensioni, ma è meglio questo che il tracollo, perché peserebbe enormemente sui bilanci familiari e sui valori immobiliari. Si mette in crisi l’idea di andare in pensione e stare tranquilli perché non si riuscirà più a mantenere un reddito in termini reali. Certo si poteva fare di più sulle persone andate in pensione con privilegi grossi e con indennità regalate. Qui si deve avere il coraggio di tagliare e sforbiciare le doppie pensioni. Certo si sbatterà contro privilegi acquisiti, e si tratta di operazioni difficili. Il taglio sui privilegi anche dei parlamentari è necessario ma non risolutivo; legittima però i sacrifici degli altri. Un altro settore su cui intervenire sono le licenze televisive, come già detto da molti: andrebbero vendute. Ma anche questo risulta un tasto rischioso per il governo.
Città Nuova - Oggi inizia la settimana di scioperi contro i provvedimenti del governo Monti, necessari per evitare il tracollo del Paese, ma non sufficientemente equi nei tagli e nei prelievi. Ci sono punti su cui le scelte governative non sono state particolarmente severe, mentre altri nodi sono rimasti sospesi. Abbiamo chiesto a due editorialisti economici di Città Nuova di suggerire quali tagli andrebbero ancora fatti. Io credo che si potesse fare di più sui patrimoni e meno sull’ Iva: ben 16 miliardi sono attesi dall'Iva e soli 500 milioni dalle tasse sui patrimoni. I tagli non hanno toccato i troppi enti pubblici inutili o ipertrofici. Ci sono università con troppo personale e troppa burocrazia politica, creata spesso dal clientelismo del passato. Si potrebbe ridurre di più sui mega stipendi e sulle mega pensioni dei dipendenti pubblici. Comunque occorre sostenere la manovra, altrimenti ci attende solo il default.
Luigino Bruni
Capisco le proteste di fronte alla gravità del sacrificio delle pensioni, ma è meglio questo che il tracollo, perché peserebbe enormemente sui bilanci familiari e sui valori immobiliari. Si mette in crisi l’idea di andare in pensione e stare tranquilli perché non si riuscirà più a mantenere un reddito in termini reali. Certo si poteva fare di più sulle persone andate in pensione con privilegi grossi e con indennità regalate. Qui si deve avere il coraggio di tagliare e sforbiciare le doppie pensioni. Certo si sbatterà contro privilegi acquisiti, e si tratta di operazioni difficili. Il taglio sui privilegi anche dei parlamentari è necessario ma non risolutivo; legittima però i sacrifici degli altri. Un altro settore su cui intervenire sono le licenze televisive, come già detto da molti: andrebbero vendute. Ma anche questo risulta un tasto rischioso per il governo.
Benedetto Gui
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