mercoledì, dicembre 14, 2011
E' salito a 5 morti e 123 feriti – alcuni dei quali in gravi condizioni – il bilancio della sparatoria avvenuta ieri a Liegi, in Belgio, ad opera di un uomo che poi si è suicidato.

Radio Vaticana - Unanime il cordoglio delle autorità. La città a mezzogiorno ha osservato un minuto di silenzio. Profondamente addolorato il vescovo di Liegi, mons. Aloysius Jousten. La nostra collega della sezione francese, Marie Duhamel, lo ha intervistato: ascolta

R. - On est évidemment toujours abasaourdi... Naturalmente, si rimane sempre sconvolti di fronte alla violenza umana: come è possibile, ci si chiede, che un uomo sia capace di fare tutto questo male, di seminare tanta disperazione e tanta sofferenza, di essere un seminatore di morte proprio quando la festa del Natale ci fa scoprire un Dio che vuole la vita per tutti gli uomini…

D. – Che messaggio indirizzare alle famiglie delle vittime e ai feriti?


R. – Je voudrais tout simplement leur dire...
Vorrei semplicemente dire loro qualche parola, anche se credo che le parole non possano esprimere ciò che le famiglie si aspettano da noi. Vorrei semplicemente dire loro, se posso, tutto il mio sostegno morale assieme al conforto della preghiera. Essere accanto a loro, pregare per loro e dire loro che credo in un Dio che ci ama, nella vita e nella morte, che c’è, oltre la morte, e che anche nella sofferenza è con noi. Spero che attraverso queste parole cristiane le persone toccate dal dramma sentano che c’è soprattutto una vicinanza umana e che, quanto più siamo cristiani, tanto più siamo anche umani. (bf)


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