lunedì, gennaio 16, 2012
In occasione dell’Anno del Dragone, AsiaNews chiede al presidente Hu Jintao e all’ambasciatore Ding Wei la liberazione di tre vescovi e sei sacerdoti cinesi scomparsi nelle mani della polizia o nei campi di lavori forzati

AsiaNews (Roma) - Con una lettera al presidente Hu Jintao e una all’ambasciatore cinese in Italia, AsiaNews ha deciso di domandare la liberazione di tre vescovi e di sei sacerdoti che sono scomparsi nelle mani della polizia o detenuti in prigione senza alcun processo. La loro liberazione potrebbe essere un gesto di amicizia e di auspicio verso i cattolici e gli attivisti per i diritti umani, come pure un segno di vero augurio per l’imminente Nuovo anno cinese. Fra qualche giorno infatti, il 23 gennaio, tutto il mondo in Estremo oriente festeggerà il Capodanno lunare: si entra nell’Anno del Dragone, un anno fortemente positivo e che promette molti frutti.

In Cina centinaia di milioni di persone si mettono in viaggio per radunarsi con le loro famiglie: l’alba del nuovo anno è sempre festeggiata consolidando i rapporti familiari e di amicizia che rendono ancora più positivo lo sguardo verso il futuro.

Per questo, domandiamo che questi tre vescovi e i sei sacerdoti possano essere ricondotti alle loro famiglie e alle loro comunità.
Essi non sono mai stati accusati di nessun crimine, né hanno subito alcun processo o condanna. Eppure si trovano ai lavori forzati o sequestrati dalle forze di polizia di un Paese che è membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu e che ha firmato la Carta universale dei diritti umani.

AsiaNews ha deciso di mandare anche una lettera all’ambasciatore cinese in Italia, l’on. Ding Wei, che nei giorni scorsi in modo ammirevole si è prestato con puntuale solerzia e cura nel servizio alla comunità cinese in Italia, dopo il tragico evento della barbara uccisione di Zhou Zheng e della piccola Joy.

Avendo pianto e pregato con lui per la famiglia di Zhou, chiediamo all’on. Ding un po’ di questa solerzia e cura verso i vescovi e i sacerdoti scomparsi e imprigionati ingiustamente, anch’essi suoi connazionali e nostri fratelli.

Ecco la lista dei vescovi e sacerdoti scomparsi o in prigione:

Vescovi e sacerdoti scomparsi nelle mani della polizia

Mons. Giacomo Su Zhimin vescovo sotterraneo di Baoding (Hebei)
Mons. Su, quasi 80 anni, è stato arrestato dalla polizia l’8 ottobre 1997. Da allora nessuno conosce né l’accusa che ha causato l’arresto, né se vi sia stato un processo, né il suo luogo di detenzione. Nel novembre 2003 è stato per caso scoperto in cura in un ospedale di Baoding, circondato da poliziotti della pubblica sicurezza. Dopo una breve e frettolosa visita dei parenti, la polizia lo ha fatto scomparire ancora fino ad oggi.
Prima dell’ultimo arresto, mons. Su Zhimin ha passato a fasi alterne almeno 26 anni in carcere o ai lavori forzati, bollato come “controrivoluzionario” solo perché , fin dagli anni ’50, si è sempre rifiutato di aderire all’Associazione patriottica, che vuole edificare una chiesa nazionale staccata dal papa. Nel ’96 – da un luogo nascosto perché ricercato – era riuscito a diffondere una lettera aperta al governo cinese perché rispettasse i diritti umani e la libertà religiosa del popolo. In tutto ha già speso 40 anni in cattività.

Mons. Cosma Shi Enxiang, vescovo sotterraneo di Yixian (Hebei)
Mons. Shi, 90 anni, è stato arrestato il 13 aprile 200i, un venerdì santo. Di lui non si sa nulla, anche se i suoi parenti e fedeli continuano a domandare alla polizia almeno qualche notizia.
Mons. Shi Enxiang ha subito lunghi periodi di carcere: dal 1957 fino al 1980, è stato costretto ai lavori forzati agricoli nell’Heilongjiang, fino a fare il minatore nelle miniere di carbone dello Shanxi. È stato arrestato ancora per tre anni nel 1983, poi ha subito tre anni di arresti domiciliari. Nell’89 – alla costituzione della Conferenza episcopale dei vescovi sotterranei – è stato ancora arrestato e rilasciato solo nel ’93, fino al suo ultimo arresto nel 2001. In tutto egli ha passato già 51 anni in prigione.

P. Giuseppe Lu Genjun, vicario generale della diocesi sotterranea di Baoding (Hebei)
È scomparso dal 17 febbraio 2006 nelle mani della polizia. P. Lu, appartenente alla Chiesa sotterranea, è stato arrestato nel febbraio 2006 insieme ad un altro sacerdote mentre incontravano un amico alla stazione ferroviaria di Baoding. L’altro sacerdote è stato trasferito nella prigione di Xushui (Hebei) e più tardi rilasciato. Invece per p. Lu, fino ad ora non si conosce il luogo dove è incarcerato.
Nel dicembre 2008, i suoi fedeli hanno chiesto al governo che egli venisse rilasciato almeno temporaneamente per stare vicino ai suoi genitori morenti e partecipare ai funerali. Ma nemmeno questo gesto di pietà filiale, così importante per la cultura cinese, gli è stato permesso.
P. Lu ha subito altri anni di detenzione e violenze. Nel 1998, alla Domenica delle Palme, è stato incarcerato per un breve periodo (forse per non permettergli di celebrare le messe durante la Settimana Santa). Nel 2001 è stato condannato a tre anni di “rieducazione attraverso il lavoro” (campi forzati), accusato di aver condotto attività missionarie illegali che minano l’ordine sociale perché egli non aderiva all’Associazione patriottica. È stato rilasciato nel 2003.
Nel maggio 2004 è stato arrestato insieme a un altro sacerdote, poco prima di dare una conferenza sui metodi naturali per il controllo delle nascite e sulla teologia morale. I due sono stati tenuti per alcuni giorni nella prigione di Dingzhou, vicino ad Anguo (Hebei).

P. Zhang Jianlin, sacerdote sotterraneo della diocesi di Xuanhua (Hebei)
P. Zhang è stato portato via da personale dell’Ufficio affari religiosi lo scorso 22 giugno 2011. Fino ad ora non si conosce il luogo dove è detenuto.
Anche nel luglio 2009 il p. Zhang è stato portato via dalla polizia e posto agli arresti domiciliari in un cortile legato all’edificio di un ufficio governativo. Gli era stato dato il permesso di ricevere visite. Ma è stato sottoposto a pesanti tattiche psicologiche e fisiche per costringerlo a sostenere il Consiglio dei vescovi cinesi (non riconosciuto dalla Santa Sede) e ad aderire all’Associazione patriottica. Dopo sette mesi di detenzione è stato rilasciato, ma era tenuto sempre sotto costante controllo, non poteva muoversi in libertà e gli era vietato di praticare il suo ministero
Nel 2008 è stato arrestato a Nanjing, per aver tentato di andare al santuario mariano di Sheshan e partecipare il 24 maggio alla celebrazione della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, voluta da Benedetto XVI. Riportato nell’Hebei, ha scontato un periodo di detenzione a Xuanhua.

P. Cui Tai, sacerdote sotterraneo della diocesi di Xuanhua (Hebei)
P. Cui è scomparso nelle mani della polizia dal 22 giugno 2011. Quel giorno alcune personalità dell’Ufficio affari religiosi del governo lo hanno portato via e da allora non si conosce dove sia.
Egli è stato spesso arrestato e poi rilasciato. Durante i periodi di detenzione ha sofferto la fame e la sua salute è molto deteriorata. Nel 1993, subendo la condanna a tre anni di prigionia, ha subito percosse e ha perso due denti.
Nel 2001, a causa di un incidente stradale, la polizia è venuta a scoprire la sua identità di sacerdote e l’ha sequestrato in un luogo isolato in montagna, costringendolo a sessioni politiche e lavaggio del cervello. In seguito è stato rilasciato, ma non ha potuto mai svolgere il suo ministero in libertà, essendo sotto continua sorveglianza.

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