martedì, gennaio 17, 2012
Tre casse piene di documenti personali di tedeschi che lavoravano nel campo di sterminio di Auschwitz sono state rinvenute in Bassa Slesia, regione sudoccidentale della Polonia.

E-ilmensile - Il ritrovamento è stato realizzato da due ricercatori tedeschi con l’ausilio di un collega polacco: i tedeschi hanno poi trasferito i reperti del secondo conflitto mondiale in Germania. Del fatto riferisce il settimanale polacco Nowiny Jeleniogorskiè, che accoglie sulle sue pagine la denuncia della direzione del museo dell’ex lager, secondo cui il materiale di valore storico e scientifico appartiene di diritto alla Stato polacco.

I documenti contenuti nelle casse – carte d’identità militari, libretti delle vaccinazioni e altri documenti personali di oltre cento cittadini tedeschi che prestavano vari servizi nel campo di Auschwitz – potrebbero essere utili per l’identificazione dei responsabili dei crimini commessi durante il conflitto. Si tratta infatti di crimini contro l’umanità e, in quanto tali, non cadono in prescrizione. Il Museo, secondo il giornale, ha chiesto alla giustizia di aprire un’inchiesta sulla vicenda.

In un’intervista, Mieczyslaw Bojko, il polacco che ha aiutato i due tedeschi nell’operazione fornendo una scavatrice in cambio di cinquemila euro, ha raccontato che le casse sarebbero state riempite di documenti nel 1945, nella zona della Polonia che fino al 1945 apparteneva alla Germania. “Non ho avuto scrupoli, ritengo che certe cose dovrebbero cadere nell’oblio” ha detto Bojko, dichiarando che si sarebbe comportato diversamente se il materiale fosse appartenuto ai prigionieri.

Auschwitz (Oswiecim in polacco) è il più grande campo di sterminio nazista, nel quale, fra il 1940 e il 1945, morirono oltre un milione di detenuti, per lo più ebrei. Dal 2005 ogni 27 gennaio, giorno in cui il campo fu liberato dalle truppe sovietiche dell’Armata rossa, si celebra la Giornata della memoria delle vittime dell’Olocausto.

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