L’Unione Europea impone la smilitarizzazione della quarta Forza Armata e l’accorpamento dei carabinieri alla Polizia di Stato


Pare che purtroppo sia vero: l’Arma dei carabinieri in futuro è destinata ad un inevitabile scioglimento. La Benemerita, come istituzione, va in pensione. Non sentiremo più raccontare le gesta del ROS, che agli ordini del leggendario capitano Ultimo pose fine alla carriera criminale del Capo dei Capi Totò Riina. Il generale Garofalo, già comandante dei RIS, parlerà nei talk-show ricordando la gloriosa carriera del suo gruppo scientifico. Non vedremo più la leggendaria carica dei Carabinieri che tanta commozione suscitava non solo nei bambini. Leggeremo le gesta di questa storica arma raccontate nelle fiction del maresciallo Rocca o in qualche romanzo poliziesco che sicuramente qualcuno scriverà narrando eroismi d’altri tempi, con in testa il fulgido Salvo D’Acquisto.

Non vedremo più il nostro maresciallo di paese fare la ronda per strada con la sua “Punto” blu scuro col lampeggiante sul tetto ed il finestrino abbassato per salutare a destra e a manca i molteplici amici. Sì, perché in un paese i carabinieri sono amici di tutti, fanno parte del tessuto sociale e sono un sicuro riferimento.

Da tempo il Ministero dell’Interno preme perché, al pari di altre nazioni europee, la Benemerita venga accorpata alla Polizia di Stato in una reale unificazione delle Forze di Polizia. Il Ministero della Difesa peraltro asserisce che mai i Carabinieri passeranno sotto la guida degli Interni. Staremo a vedere se ci toglieranno anche questo simbolo d’ordine che, a detta di malevoli voci, nonostante l’impegno di uomini e mezzi non è mai riuscito nel corso degli anni a strappare alla malavita organizzata regioni da questa assoggettate. Noi crediamo che unificandosi in una sola Polizia di Stato le cose peggioreranno: i Carabinieri dislocati nelle varie caserme hanno sotto mano il polso della criminalità. Non sappiamo se queste conoscenze minute andranno perse o meno, ma certo perderanno di spessore.