L’Unione Africana vuole “voltare pagina e guardare al futuro” nei rapporti con il nuovo potere in Libia: lo ha detto il presidente della Commissione dell’organismo continentale, Jean Ping, per la prima volta in Libia dopo la caduta del colonnello Muammar Gheddafi.
Agenzia Misna - Durante una conferenza stampa a Tripoli, Ping ha detto ieri di aver discusso con i rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) del “futuro della nuova Libia”. La visita ha un significato speciale perché l’Unione Africana ha riconosciuto il Cnt come potere legittimo solo il 20 ottobre, all’indomani dell’uccisione di Gheddafi nella città di Sirte. In precedenza l’organismo aveva cercato di favorire una mediazione tra il colonnello e il Consiglio nazionale di transizione, ma si era sempre scontrato con l’opposizione degli ex ribelli.
A Tripoli Ping ha anche provato a smentire le voci circa le conseguenze per l’Unione Africana derivanti dalla caduta di Gheddafi, da sempre un importante finanziatore dell’organismo. “Al bilancio – ha detto il presidente della Commissione – contribuiscono nella stessa misura, per circa il 15%, cinque paesi: la Libia, ma anche l’Algeria, l’Egitto, la Nigeria e il Sudafrica”.
[VG]
Agenzia Misna - Durante una conferenza stampa a Tripoli, Ping ha detto ieri di aver discusso con i rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) del “futuro della nuova Libia”. La visita ha un significato speciale perché l’Unione Africana ha riconosciuto il Cnt come potere legittimo solo il 20 ottobre, all’indomani dell’uccisione di Gheddafi nella città di Sirte. In precedenza l’organismo aveva cercato di favorire una mediazione tra il colonnello e il Consiglio nazionale di transizione, ma si era sempre scontrato con l’opposizione degli ex ribelli.
A Tripoli Ping ha anche provato a smentire le voci circa le conseguenze per l’Unione Africana derivanti dalla caduta di Gheddafi, da sempre un importante finanziatore dell’organismo. “Al bilancio – ha detto il presidente della Commissione – contribuiscono nella stessa misura, per circa il 15%, cinque paesi: la Libia, ma anche l’Algeria, l’Egitto, la Nigeria e il Sudafrica”.
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