Ci sono pochi dubbi che sarà un esponente dei Fratelli musulmani a sedere sulla poltrona di presidente dell’Assemblea nazionale, da ieri si sa anche che il nome più probabile a ricoprire questa posizione è quello di Saad Al Katatny.
Agenzia Misna - Segretario generale del partito Libertà e giustizia, braccio politico della Fratellanza, Katatny ha ottenuto ieri l’avallo del suo partito che secondo prime stime alla fine di una maratona elettorale non ancora conclusa controllerà almeno 230 dei 508 seggi della camera bassa del parlamento. La scelta di Katatny è stata resa nota in un comunicato secondo cui ci sarebbe il sostegno di altre formazioni politiche. Prima dell’eventuale nomina di Katatny – unico esponente del gruppo dirigente dei Fratelli musulmani a non essere stato mai arrestato durante il regime di Hosni Mubarak – occorrerà comunque aspettare la fine delle operazioni di voto e l’insediamento del nuovo parlamento.
Al Cairo è intanto proseguito oggi il processo che vede sul banco degli imputati l’ex presidente Mubarak, i figli e altri esponenti del regime. Dopo le richieste della procura – che per l’ex rais ha chiesto l’applicazione della pena di morte – è stata la difesa a prendere la parola. Farid Al Deeb, avvocato difensore della famiglia Mubarak, ha cominciato il suo intervento denunciando “l’inappropriato comportamento” dell’accusa che ha “recato offesa” ai suoi assistiti. Ha quindi cercato di smontare l’impianto accusatorio ed esaltato il lavoro fatto per l’Egitto da Mubarak. Il processo proseguirà anche domani.
Agenzia Misna - Segretario generale del partito Libertà e giustizia, braccio politico della Fratellanza, Katatny ha ottenuto ieri l’avallo del suo partito che secondo prime stime alla fine di una maratona elettorale non ancora conclusa controllerà almeno 230 dei 508 seggi della camera bassa del parlamento. La scelta di Katatny è stata resa nota in un comunicato secondo cui ci sarebbe il sostegno di altre formazioni politiche. Prima dell’eventuale nomina di Katatny – unico esponente del gruppo dirigente dei Fratelli musulmani a non essere stato mai arrestato durante il regime di Hosni Mubarak – occorrerà comunque aspettare la fine delle operazioni di voto e l’insediamento del nuovo parlamento.
Al Cairo è intanto proseguito oggi il processo che vede sul banco degli imputati l’ex presidente Mubarak, i figli e altri esponenti del regime. Dopo le richieste della procura – che per l’ex rais ha chiesto l’applicazione della pena di morte – è stata la difesa a prendere la parola. Farid Al Deeb, avvocato difensore della famiglia Mubarak, ha cominciato il suo intervento denunciando “l’inappropriato comportamento” dell’accusa che ha “recato offesa” ai suoi assistiti. Ha quindi cercato di smontare l’impianto accusatorio ed esaltato il lavoro fatto per l’Egitto da Mubarak. Il processo proseguirà anche domani.
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